TEATRO ELFO PUCCINI, STAGIONE 2022 | 2023: ESCI DI CASA, VIENI A TEATRO

Annunciamo una nuova, ricchissima stagione e ci avviciniamo a un anniversario tondo, cinquant’anni di Teatro dell’Elfo. È un traguardo, da tanti punti di vista: abbiamo attraversato gli anni dell’emergenza senza lasciare indietro nessuno, abbiamo prodotto spettacoli di successo, quando tutto sembrava suggerire di stare immobili, creando le condizioni migliori per la creatività degli artisti e per la crescita delle compagnie. Nel 2022, un anno segnato ancora dalla pandemia, abbiamo presentato tre spettacoli importanti, (frutto del lavoro di mesi) – Moby Dick alla prova, Edipo re e Tre donne alte – successi che rivedremo in molti teatri italiani nelle prossime stagioni.

È questo il senso dell’immagine e dello slogan che abbiamo scelto per illustrare la nuova stagione: il teatro è un traguardo e invita a riconquistare gli spazi comuni e la socialità, la condivisione delle emozioni, della riflessione, del pensiero. A guardare al futuro, forti della memoria del passato, in un tempo come il nostro nel quale le sospensioni e le terribili accelerazioni della storia non devono sorprenderci nella solitudine.

Dal 2016 abbiamo intensificato il dialogo con pittori, scultori, artisti contemporanei. Ogni anno chiediamo a una o uno di loro di pensare a un’opera per illustrare la nostra stagione. Oggi è la pittrice Lucia Pescador (1943, Premio alla carriera Morlotti-Imbersago 2022) a regalarci la sua arte, il suo costante raccogliere, cercare, osservare, archiviare e interpretare il Novecento.

 

Nell’imminenza del nostro cinquantesimo compleanno, ci concediamo alcuni ‘sfizi’: portiamo in scena nuove edizioni di testi cult che da tempo desideravamo far conoscere agli spettatori più giovani, dandogli corpo e voce in prima persona, ma anche assieme ad altre generazioni d’attori del nostro ensemble. Perché il patrimonio dei nostri spettacoli è sempre vivo, fonte costante di bellezza, emozione, stupore, empatia, in un confronto sempre rinnovato con ogni epoca che attraversiamo e con il pubblico degli anni attuali.

La stagione si apre significativamente con Alla greca, reinvenzione esilarante e smodata del mito di Edipo che Steven Berkoff ambienta nella Londra degli anni della Thatcher. Elio De Capitani riporta in scena uno degli spettacoli che ha più amato (anche nel senso del piacere e del divertimento dell’interpretarlo) quasi trent’anni dopo il suo dirompente debutto (nel maggio 1993) per tornare a giocare con le invenzioni linguistiche e stilistiche di questa imprevedibile parodia. Marco Bonadei è il nuovo Eddy-Edipo, un giovane proletario che lascia i genitori per sfuggire al vaticinio di uno zingaro indovino. In cerca di fortuna in una città invasa da topi e squassata da lotte sociali e scontri di hooligans, si imbatte inconsapevole nel suo vero padre e lo uccide in un duello a raffiche di insulti, sposandone la moglie, la sua vera madre. Con energia travolgente sfida gli storici attori dell’Elfo – il Laio di De Capitani, la Sfinge di Cristina Crippa – e seducendo la Giocasta da pub di Sara Borsarelli. La musica di Mario Arcari (che la esegue dal vivo insieme a Tommaso Frigerio e Giosuè Pugnale) incalza gli attori, contrappunta e commenta questo testo torrenziale, che alterna blank verse e squarci poetici a un turpiloquio esplosivo. Lo spettacolo debutta al Campania Teatro Festival il 9 luglio per poi approdare a Milano dal 21 ottobre al 13 novembre.

Dal 25 ottobre al 13 novembre anche Kaddish approda per la prima volta all’Elfo Puccini, in una versione fortemente rinnovata. Ferdinando Bruni aveva portato in scena la poesia di Allen Ginsberg nel 1997, protagonista di un progetto intitolato Papà, respiro, addio (pubblicato anche in CD dal Saggiatore); poi nel 2019 con Francesco Frongia ne hanno allestito una nuova edizione per la stagione del Teatro Franco Parenti, concentrando l’attenzione sul lamento in morte della madre del poeta, terreno ideale di incontro tra la musicalità della parola e la musica vera e propria, in uno spettacolo che si fa concerto.

 

Tra gli spettacoli che tornano a vivere dopo decenni un posto speciale merita La morte e la fanciulla di Ariel Dorfman (14 > 26 marzo). Diretto da Elio De Capitani nel 1998, allora con Cristina Crippa protagonista, è stato riallestito nel 2021 al Campania Teatro Festival affidando il ruolo principale a Marina Sorrenti e i ruoli dei due personaggi maschili a Enzo Curcurù e Claudio Di Palma. In occasione dei cinquant'anni dal golpe in Cile, il celebre testo portato sugli schermi da Roman Polansky, torna in scena per emozionare nuove generazioni di  spettatori.

E tornano anche spettacoli hanno segnato la nostra storia più recente: Alice underground (13 dicembre > 8 gennaio), creato dalla coppia Bruni/Frongia, un cartoon teatrale unico nel suo genere che sposa l’artigianalità del disegno e del teatro con le tecnologie video; Il seme della violenza – The Laramie Project (17 gennai > 5 febbraio) di Moisés Kaufman, un esperimento dove il lavoro drammaturgico diviene occasione di confronto politico e sociale per un’intera comunità; e ancora Rosso di John Logan diretto da Francesco Frongia e interpretato da Ferdinando Bruni e Alessandro Bruni Ocaña (14 febbraio > 12 marzo); Il vizio dell’arte di Alan Bennett (10 maggio > 2 giugno), esempio di quella drammaturgia in lingua inglese che si è rivelata perfetta per l’ensemble dell’Elfo, interpretato da Ferdinando Bruni, Elio De Capitani e Ida Marinelli. Infine La numero 13, struggente testo di Pia Fontana che Cristina Crippa aveva portato in scena nel 2009 diretta da Elio De Capitani (11 > 30 aprile).

 

La stagione 2022/23 è ricca anche sul fronte delle ospitalità e propone alcune tra le novità più attese della prossima stagione. Il duo Rezza/Mastrella, presenza costante e irrinunciabile all’Elfo, irrompe con il nuovo spettacolo Hybris (15 > 27 novembre), che debutta nel mese di luglio al Festival di Spoleto. Luigi Lo Cascio,  attore di rara sensibilità, torna da protagonista sul palco della sala Shakespeare (che lo aveva accolto nel marzo 2010 subito dopo l’inaugurazione del teatro con La caccia) con Pa’ lo sconsacrato, una nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto dedicata a Pasolini e firmata diretta dal regista Marco Tullio Giordana (29 novembre > 4 dicembre). Paolo Pierobon (che militava nella nostra compagnia nei primi anni del Duemila) è all’Elfo con una produzione del Teatro Stabile di Torino, Riccardo III (28 marzo > 2 aprile), diretta dalla regista ungherese Kriszta Székely (dopo l’esperienza di collaborazione di Zio Vanja). 

 

Ma nel 2023 approdano finalmente a Milano anche spettacoli già applauditi in altre  piazze italiane. Con emozione speciale l’Elfo accoglie per la prima volta l’attrice Andrea Jonasson, protagonista di Spettri di Ibsen diretto dal regista lituano Rimas Tuminas (7 > 12 marzo).  Altrettanta è l’attesa per artisti con cui sentiamo una particolare consonanza di sguardi: Federica Fracassi, protagonista della Febbre di Wallace Shawn, diretta da Veronica Cruciani (31 gennaio > 5 febbraio); Arturo Cirillo che, dopo il successo nella stagione appena conclusa di Orgoglio e pregiudizio, arriva con la sua personale versione di Cyrano de Bergerac (7 > 12 febbraio) e con il monologo Il gioco del panino dell’amatissimo autore britannico Alan Bennett (2 > 7 maggio); Carmelo Rifici, è autore e regista di una rilettura delle Relazioni pericolose (28 febbraio > 5 marzo) firmata con  Livia Rossi  che vede tra gli interpreti attori come Elena Ghiaurov, Monica Piseddu e Edoardo Ribatto; Giorgina Pi dirige Sherpa di Schimmelpfenning (19 > 23 giugno), progetto che riaccende un faro sulle atrocità del G8 di Genova del 2001, riportando sulle nostre scene Gabriele Portoghese (dopo l’applauditissimo Tiresias); infine il Teatro Due di Parma, compagnia che condivide una lunga ‘fratellanza’ con l’Elfo, propone In teatro non si muore (12 > 16 giugno) lo spettacolo che Gigi Dall’Aglio aveva scritto e diretto nel 2020, debuttato solo recentemente e divenuto una sorta di lascito teatrale.

Tra le ospitalità se ne conta anche una ‘fuori sede’: il Teatrolacucina dell’ex Paolo Pini dà spazio a due due testimoni d’eccezione del teatro degli ultimi decenni: César Brie e Antonio Attisani, protagonisti del loro Boccascena (4  > 16 ottobre).

 

L’impegno del Teatro dell’Elfo non si esaurisce accogliendo i grandi protagonisti della scena nazionale. Tutt’altro. Le relazioni con gli artisti delle giovani generazioni e con gli artisti indipendenti restano la linfa vitale del nostro teatro, l’ambito di crescita e ricerca che crea il futuro. Per festeggiare l’anniversario dei cinquant’anni stiamo strutturando un progetto dedicato proprio alle nuove generazioni, che nel 2023 saranno chiamate a raccontare l’Elfo e gli anni che ha attraversato.

 

Nel solco del dialogo con le giovani generazioni di spettatori e artisti prosegue la collaborazione con Eco di fondo, compagnia residente che l’Elfo accoglie in stagione La notte di Antigone  (18 > 20 ottobre)e a cui dà spazio e supporto per progetti didatti e pedagogici. Ed è confermato l’appuntamento con la rassegna Nuove storie, curata da Francesco Frongia, in programma come sempre tra primavera ed estate (dal 29 maggio al 30 giugno). Le collaborazioni produttive si allargano anche alla compagnia La variante umana, che propone un testo scritto da Aureliano Delisi e interpretato da Marco Bonadei, Apple banana (21 > 26 marzo) e a Phoebe Zeitgeist, gruppo di cui viene quest’anno prodotto Torquato Tasso, una discesa nel verso (18 > 27 novembre) che vede protagonista Daniele Fedeli. Tra gli ospiti vanno senz’altro segnalati anche Les Moustaches, che propongono La difficilissima storia di Ciccio Speranza, finalista a Direction under30 2020 e In-box 2021 (16 > 21 maggio).

 

In sintonia con le scelte artistiche che caratterizzano da sempre il nostro teatro, la stagione invita anche scoprire e riscoprire gli autori contemporanei inglesi e statunitensi: Snowflake (24 > 29 gennaio) del drammaturgo e produttore inglese Mike Bartlett, messo in scena da Stefano Patti (in arrivo dalla rassegna Trend 2021); Io sono mia moglie (14 > 19 marzo) dello statunitense Dought Wright, proposto da Michele Di Giacomo; Amore e informazioni (10 > 29 gennaio) di Caryl Churchill è il testo scelto dal Collettivo omonimo (formato da Corinna Agustoni, Elena Callegari e Paola Galassi) che l’Elfo ha deciso di produrre in collaborazione con Fattoria Vittadini.

Allargando lo sguardo alla drammaturgia europea accogliamo Preghiera per Chernobyl (23 > 27 maggio) versione per le scene dell’omonima opera della premio Nobel Svetlana Aleksievič, un racconto oggi più che mai necessario interpretato da Mascia Musy e diretto da Massimo Luconi; Don Juan in Soho (21 > 26 febbraio), riscrittura della commedia di Molière firmata dall’autore e attore britannico Patrick Marber (sua la sceneggiatura del film Closer di Mike Nichols), proposta in Italia da Daniele e Gabriele Russo; Peng (5 > 9 giugno) del drammaturgo tedesco Marius Von Mayenburg, una satira pungente sull’ascesa di leader politici che offrono con tracotante machismo «soluzioni semplici a problemi complessi», che vede Fausto Cabra nel ruolo protagonista; Festen, il gioco della verità (27 giugno > 1 luglio), tratta dalla sceneggiatura dell’omonimo film del  danese Thomas Vinterberg  e diretto da Marco Lorenzi.

 

Un capitolo a sé stante meritano due importanti progetti produttivi. Invisibile Kollettivo (Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone ed Elena Russo Arman), dopo le riletture di best seller letterari, guarda a un caposaldo del teatro novecentesco, Come tu mi vuoi (8 > 24 novembre), che il nostro teatro co-produce con il Centro Teatrale Bresciano. Torna anche in scena il loro primo successo L’avversario (25 novembre > 4 dicembre) di Carrère (che torna dal 25 novembre al 4 dicembre)Il secondo è scritto e interpretato da  Nicola Russo che debutta con Christophe o il posto dell’elemosina (21 marzo > 7 aprile), delicatissimo  testo vincitore del Premio Le cure, indetto da Caritas Ambrosiana (oltre a riproporre Anatomia comparata, 14 > 30 aprile).

 

Ampio spazio viene dato anche drammaturgia contemporanea italiana, nelle produzioni come nelle ospitalità.  Luca Toracca e Ivan Raganato portano in scena Lustrini (27 dicembre > 22 gennaio) di Antonio Tarantino, drammaturgo scomparso nel 2020. Cinzia Spanò è autrice e protagonista di Palma Bucarelli e l’altra resistenza (1 > 26 febbraio) spettacolo dedicato a chi salvò i capolavori dell’arte italiana dalla distruzione e dalle razzie della Seconda guerra mondiale, in stretta correlazione con la ripresa di Rosso (14 febbraio > 12 marzo) sulla figura di Mark Rothko. Ruggero Cappuccio torna con il suo intenso lavoro Essendo stato, Paolo Borsellino (9 > 18 dicembre); Monica Nappo porta in scena il suo monologo L’esperimento (28 marzo > 2 aprile), mentre Simone Falloppa Il ballerino e l’ideale (2 > 7 maggio); Claudio Casadio è protagonista del testo di Francesco Niccolini L’Oreste, quando i morti uccidono i vivi (9 > 14 maggio); Simone Schinocca porta in scena il testo del giudice Elvio Fassone, Fine pena ora (9 > 14 maggio); la compagnia Menoventi conclude il suo itinerario su Majakovskij con Il defunto odiava i pettegolezzi (16 > 21 maggio); il Teatro Filodrammatici porta all’Elfo Stato interessante (22 > 28 maggio) di Bruno Fornasari. Infine Benedetto Sicca presenta il suo Pochos (5 > 9 giugno), dove si parla di amore, amicizia e di calcio, ambito dove più inossidabili sono gli stereotipi di genere, la Banda Osiris e Telmo Pievani tornano con Acquadueo (12/16 Giugno) e Rosario Lisma con il suo Giusto (19/23 giugno).

Anche quest’anno inseriamo in cartellone due ‘personali’. La prima è dedicata a Controcanto collettivo (7 > 12 marzo), gruppo nato nel 2011 da un laboratorio di Clara Sancricca, che torna all’Elfo con i tre titoli che l’hanno fatto conoscere: Sempre domenica, Settanta volte sette e il recente Salto di specie; il secondo vede in scena il Dittico beckettiano di Teatrino Giullare (28 febbraio > 5 marzo) composto dallo storico Finale di partita, agito da attori giocatori e pedine personaggi e da Giorni felici.

 

Non si esaurisce qui questa ricchissima stagione. Segnaliamo anche le riprese di produzioni e successi recenti: La lingua langue (26 ottobre > 6 novembre) di Francesco Frongia, interpretato da Nicola Stravalaci, «uno spettacolo-lezione, un’ora divertente d’interrogazioni senza debiti né verifiche, complici articoli di Eco, Calvino, Bartezzaghi, Roscia e il sito dell’Accademia della Crusca, oltre a una sana ignoranza dialettale che provoca ilarità pop automatica»; Nel guscio (9 > 22 dicembre), dall’omonimo romanzo di Ian McEwan, «un bel lavoro diretto con maestria, grazia, fantasia da Cristina Crippa e interpretato da un funambolico Marco Bonadei»; e ancora Miracoli metropolitani (11 > 23 aprile) di Carrozzeria Orfeo (presente anche con Thanks for vaselina, 26 > 30 aprile); La carne è debole (29 novembre > 4 dicembre) di e con Giuseppe Lanino, Generico utilité (Novembre > dicembre) di e con Umberto Petranca.

E ricordiamo l’impegno ad accogliere nelle nostre sale anche la musica contemporanea, oltre al teatro e all’arte. Sentieri selvaggi, ensemble residente all’Elfo Puccini trova qui spazio per le sue stagioni e MilanoMusica programma alcuni appuntamenti della sua rassegna.

 

Elfo Puccini 2022|23: dunque… esci di casa e vieni a teatro.

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