SCOPRI GLI ITINERARI STORICI DEL VALLESE

Vallese, una regione dai mille aspetti interessanti tutta da scoprire. Oggi vi proponiamo i suoi passi alpini, luoghi di passaggio fondamentali sin dall’antichità per i commerci tra il nord e il meridione d’Europa. Percorrere a piedi questi itinerari è come fare un viaggio nel passato sulle tracce di viandanti, commercianti, mercenari e artisti.

La ViaStockalper, ad esempio, segue le orme di Kaspar Jodok von Stockalper, il “re del Sempione” che nel Seicento, controllando la mulattiera che transitava sul passo, acquisì grande fama e immense ricchezze. Da Briga, caratterizzata dalle torri del Castello Stockalper, che deve il nome al suo fondatore, si valica il passo del Sempione (2.005 metri) per poi scendere sul versante sud, attraverso le strette gole prima di giungere al villaggio di confine di Gondo e, volendo, proseguire fino a Domodossola. L’itinerario di 33 chilometri, accessibile da giugno a ottobre, può essere percorso in tre giorni o anche in singoli tratti, senza doversi portare dietro il bagaglio, grazie al pacchetto “ViaStockalper” proposto a CHF 359 dall’ente del turismo di Brig-Simplon.

Anche il tratto più spettacolare della Via Francigena, che ripercorre il tragitto calcato da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel 990, attraversa il Vallese e porta a valicare il passo del Gran San Bernardo, il Mons Jovis dei Romani, con il celebre ospizio e i cani che da questo luogo hanno preso il nome, unendo Martigny ad Aosta.
 
Accanto a queste celebri vie storiche, si trovano numerosi itinerari meno noti ma non per questo meno spettacolari. Come nel caso della Via Dala che unisce il centro medievale di Leuk, antica sede vescovile, a Leukerbad e, attraverso il passo della Gemmi, all’Oberland bernese. Per superare le ripide pareti di roccia fu necessario costruire delle scale, le “Albinenleitern”, antesignane delle moderne vie ferrate, che venivano utilizzate dagli abitanti del luogo anche per rifornire con derrate alimentari le pensioni di Leukerbad, località frequentata sin dall’antichità grazie alle abbondanti e ricche acque calde che, con una portata di 3,9 milioni di litri al giorno, ne fanno la principale stazione termale dell’arco alpino.

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