di Bertolt Brecht traduzione Ferdinando Bruni

regia e scene Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

con Ferdinando Bruni, Luciano Scarpa, Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Corinna Agustoni, Luca Toracca, Umberto Petranca, Nicola Stravalaci, Matteo De Mojana, Francesca Turrini, Francesco Baldi, Carolina Cametti

musiche originali Paul Dessau, arrangiamenti Matteo de Mojana

costumi Gianluca Falaschi, luci Nando Frigerio, suono Giuseppe Marzoli

produzione Teatro dell’Elfo

 

Scritta nel 1940 a guerra da poco iniziata, Pùntila e il suo servo Matti è una variante del Dottor Jekyll e Mister Hyde (e per altri versi di Luci della città, a cui Brecht si era probabilmente ispirato): il ricco possidente Pùntila è infatti un personaggio a due volti, schizofrenico come il milionario del film di Chaplin. Da sobrio è un tiranno che vessa i suoi dipendenti, sfrutta i suoi operai e vuol dare la figlia Eva in moglie a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre, quando è ubriaco, diventa amico di tutti e vuol far sposare Eva al suo autista Matti, che tratta come un suo pari. Sfortunatamente le sbronze passano sempre...

Una riflessione sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano, un’allegoria del capitalismo e dei suoi sorrisi da caimano dove Karl Marx incontra suo fratello Groucho. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia hanno firmato il primo Brecht interamente “made in Elfo”, riuscendo a esaltarne tutto il potenziale comico e facendo emergere, con esiti spesso esilaranti, le contraddizioni e le disuguaglianze sociali di un’epoca che, pur con altri abiti e abitudini, somiglia nella sostanza alla nostra.

 

«Testo prescelto per quest’avventura è Mr Pùntila e il suo servo Matti che da molto tempo non si vedeva sulle nostre scene e che per la sua struttura e i temi che affronta è sicuramente nelle corde del gruppo che ce ne dà un’interpretazione per nulla ideologica, che ha il merito di risvegliare l’antica anima circense dell’Elfo, il suo gusto per un grottesco venato di inquieta malinconia, di spavalda provocazione, di piacere di stare in scena sviluppando i meccanismi di un comico mai qualunquista, giocato sulla parola e sul gesto, grazie anche a una traduzione (di Ferdinando Bruni) fatta su misura».

Maria Grazia Gregori, l’Unità

 

«Il Pùntila di Bruni è un buffo cialtrone alcolizzato, mai troppo duro, semmai incontrollabile come tanti protagonisti dello pseudo capitalismo italiano, che magari all'alcool preferiscono altre sostanze. Il Matti del bravo Luciano Scarpa è un saggio che preferisce giocare col padrone piuttosto che contestarlo. Vien da pensare che, forse, qui sia il nodo che lo spettacolo denuncia: la tolleranza verso i padroni. "La dignità – diceva più o meno Dario Fo – non è non aver padroni, ma combattere il padrone": Matti preferisce assecondare e manipolare il padrone, rimanendo comunque al suo posto. Però quando si avventura nell'improbabile matrimonio con la figlia di Pùntila, la viziata e capricciosa Eva (bravissima Elena Russo Arman) svela l'impossibilità della "coppia mista": servi e padroni non possono unirsi.

Il coro di popolane – Francesca Turrini, Corinna Agustoni, Carolina Cametti e una geniale Ida Marinelli, chiamate anche a più ruoli – dà un contraltare spiccio, reale, al tempo stesso comico alla vicenda, scandita dai bravi cartelli brechtiani e dalle songs incisive sulle musiche originali di Paul Dessau».

Andrea Porcheddu, glistatigenerali.com

 

È la coralità diffusa la nota dominante di questa pregevole versione che raggiunge il suo acme nella festa di fidanzamento con banchetto della seconda parte, nell’esposizione delle ricette gastronomiche alternate a quelle ideologiche sulle differenze di classe. Il siparietto brechtiano, che esibisce pantografata una banconota di Pùntila, non riesce a separare gli attori da una platea speciale, partecipe, quasi protesa verso il palcoscenico a prendersi una boccata di teatro invece dello smog.

Rita Cirio, l’Espresso

 

18 gennaio/11 febbraio | sala Shakespeare

 

Sala Shakespeare Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano – Martedì / sabato ore 20.30, domenica ore16.00 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 www.elfo.org

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