di e con Giuliana Musso

regia Giuliana Musso
collaborazione alla drammaturgia Alberto Rizzi

scene e assistenza Tiziana De Mario

musiche eseguite da Andrea Musto

direzione tecnica Claudio "Poldo" Parrino

produzione La Corte Ospitale

 

Giuliana Musso è la voce di un teatro d'indagine che sa analizzare costumi, modelli culturali e malesseri per farne fotografie precise e inquietanti del nostro paese: «Le storie sono documentate, la vocazione civile è chiara, ma lei ne fa teatro puro. In scena, c'è tutto un mondo che vive». Dopo La fabbrica dei preti, Tanti saluti, Nati in casa, Sex machine, questo nuovo spettacolo affronta il tema della guerra contemporanea. Il soggetto è ispirato alla biografia di alcuni dei militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione ISAF (2001-2014), raccontato attraverso la voce delle loro madri.

 

Le madri testimoniano con devozione la vita dei figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto ma anche all’esperienza della morte in guerra, in tempo di pace. 

Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti drammatici, prende però forza e si fa spazio un discorso etico e politico. In Mio Eroe, la voce stigmatizzata della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, e si pone interrogativi puntuali sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla sacralità della vita umana.

Il dolore delle madri può superare la retorica militaristica che ci impedisce di ragionare sulla guerra quando siamo difronte al feretro coperto dal tricolore e affonda con la forza dei sentimenti in una più autentica ricerca di verità. In queste testimonianze femminili il tema della pace e il tema della maternità risuonano per quello che ancora sono: pubblicamente venerati e segretamente dileggiati.

Solo alla fine del monologo sarà forse visibile, come una filigrana in controluce, che la voce delle madri piangenti è la voce della razionalità umana.

 

«Come evitare il populismo o la demagogia? Con il corpo, con la verità dell’attore, quella di Giuliana Musso così presente con tutta se stessa da non esserci come persona».

Simone Azzoni, L'Arena

 

«Giuliana Musso non offre risposte ma, come sempre, si fa sguardo attento e profondo sul presente che ci circonda, apre nuove riflessioni che scavano voragini».

Chiara Pavan, Il Gazzettino

 

13 – 18 febbraio / sala Fassbinder

 

13 – 18 febbraio / sala Fassbinder Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano – Martedì / sabato ore 21.00, domenica ore 16.30 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 www.elfo.org.

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