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CONTEMPORANEA2018

Seconda edizione edizione

 al Teatro Menotti

 17 | 22 aprile

 Compagnia dell’Arpa

 presenta

 LINGUA DI CANE

prima milanese

 uno spettacolo di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx

 con

Franz Cantalupo, Sara D’Angelo, Elisa Di Dio, Noa Di Venti,

Salvatore Galati, Mauro Lamantia

 drammaturgia Sabrina Petyx

 regia Giuseppe Cutino

 scena e costumi Daniela Cernigliaro

 movimenti di scena Mariagrazia Finocchiaro

 disegno luci Marcello D’Agostino

 musiche

Mario Incudine, Francesca Incudine, Sergio Beercock, Henry Purcell, Max Ricther

 foto di scena Daniele Puglisi (prove) Totò Clemenza e Salvatore Battaglia (spettacolo)

assistente scene e costumi Luca Manuli

assistente regia Simona Sciarrabba

organizzazione generale Angelo Di Dio

produzione L’Arpa - Compagnia Residente - Teatro Garibaldi Di Enna

con il sostegno dell’Università KORE di Enna e

dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo

DURATA 60 minuti

Alla seconda edizione di CONTEMPORANEA2018, il progetto triennale avviato nel 2017 dal Teatro Menotti legato alle nuove creatività, nell’ottica di promuovere giovani talenti per un ricambio generazionale, partecipa la Compagnia dell’Arpa con LINGUA DI CANE, uno spettacolo di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx, ideato, prodotto e realizzato a Enna, con un cast di attori tutti ennesi.

Lingua di cane, festeggiato dalla critica e applaudito dal pubblico, arriva finalmente a Milano al Teatro Menotti dal 17 al 22 aprile dopo aver toccato, tra le altre piazze italiane, Palermo, Trevi, Bologna.

Dopo aver debuttato la scorsa stagione al Teatro Garibaldi di Enna, lo spettacolo è stato ospite alle Orestiadi di Gibellina 2017, al Teatro Biondo di Palermo per il Festival delle Letterature migranti 2017 e al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari.

Dopo Milano la tournée di Lingua di cane riprenderà il 17 e il 18 novembre dal Teatro Quarticciolo di Roma, per Teatri in Comune.

Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia dell’ArpaCompagnia residente, Teatro Garibaldi di Enna, diretto da Mario Incudine, con il sostegno dell’Università Kore di Enna e dall’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo.

In scena gli attori Franz Cantalupo, Sara D’Angelo, Elisa Di Dio, Noa Di Venti, Mauro Lamantia e Salvatore Galati, con le musiche di Mario Incudine, Francesca Incudine e Sergio Beercock.  Le scene e i costumi sono di Daniela Cernigliaro, con la collaborazione di Luca Manuli, i movimenti di scena di Maria Grazia Finocchiaro, il disegno luci di Marcello d’Agostino. Assistente alla Regia è Simona Sciarabba.

La drammaturgia dello spettacolo, assieme a tutta la sua avventura creativa, sono confluite recentemente in una pubblicazione edita dalla casa editrice palermitana ilGlifo, con il titolo Lingua di cane. Dal processo creativo alla messa in scena, per la collana Ingranaggi. Il volume, curato da Filippa Ilardo che ne ha scritto anche la prefazione, con la postfazione di Tommaso Chimenti e le fotografie di Toto Clemenza e Giovanni Battaglia, è stato presentato al Teatro Massimo di Palermo durante il Festival delle Letterature migranti 2017 e verrà presentato giovedì 19 aprile alle 15.30 all’ Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano in un incontro con gli autori e gli studenti, a cui parteciperanno Laura Peja, Docente di Discipline dello Spettacolo, Roberta Carpani, Docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo, Claudia Cannella giornalista e critico teatrale e Renzo Francabandera, critico teatrale.

 

Lingua di cane affronta un tema di tagliente attualità, il tema dei migranti.

Disperso che vuol dire? Che uno è vivo oppure no? Nel mondo si vive o si muore, giusto? Ma sparire no, quello ti giuro io che è impossibile. Manco la magia ci può!  Perché il mondo, quello una palla è e uno da qualche parte su sta palla deve essere!

Lingua di cane è la lingua di chi non ha voce per parlare, di chi ansima, di chi elemosina un pezzo di pane, di chi non merita un rispetto, una vita e una morte da uomo, come se uomo non lo fosse mai stato.

Lingua di cane è, in realtà, un pesce di mare della famiglia Pleuronectidae, una sogliola, che vive adagiata sui fondali sabbiosi, piatta come una lingua di cane che sta lì, invisibile, con le sue braccia aperte, come uno di quei tanti morti che in quello stesso fondale invisibili lo sono sempre stati e che, forse, sono nati per essere invisibili, per attraversare una vita come si attraversa un deserto, senza speranze, senza possibilità.

Esseri umani invisibili, senza nome, vissuti su un confine oltre cui la morte diventa un'appuntamento più che una fatalità. Una fatalità destinata a chi ha creduti di volare e un istante dopo si è ritrovato sotto il mare, a chi è si è messo in cammino ma è come se non fosse partito mai.

Ed è di questi viaggi senza un approdo, di questi desideri, di queste speranze, che non sono diverse da quelle di ciascuno di noi, che vogliamo parlare. Noi, che questi viaggi e queste morti le abbiamo conosciute, provate, che le abbiamo incise nel nostro albero genealogico, che abbiamo una storia fatta di croci da onorare, in Belgio, in America, in Australia, in Africa e persino in Italia. Noi che abbiamo conosciuto il destino di chi non è niente di più che una lingua di cane, ci troviamo ora a contare altri morti che non ci appartengono, per i quali non abbiamo responsabilità, per i quali allarghiamo le braccia prima che ci venga la tentazione di protenderle in avanti.

Lingua di cane attraversa, sogni, storie, paure, amicizie, inimicizie, addii, tradimenti e speranze, dando voce a storie semplici e pensieri che non è difficile pensare me doloroso ammettere, perché non sempre la verità è scontata, non sempre la verità è una sola e semplice da raccontare, perché non sempre la verità c'è e a volte è così brutta da non volerla guardare.    

Giuseppe Cutino

 

Piccolo, vibrante, commuovente affresco. Di noi. Di loro” Giuseppe Montemagno, Hystrio

                       

Uno spettacolo che è concepito come “povero” e che invece appare dotato di una propria necessità e ricco d’umanità Paolo Randazzo, dramma.it

 

Lo spettacolo è sospeso su una dimensione onirica che emerge per farsi reale, come dall’inconscio, e ne svela la tragedia Domenico Trischitta, Sicilymag.it

 

È un vortice quello che fluttua di vestiti e cenci che sanno di cimitero, Diluvio Universale e Olocausto, che sa di gioco crudele e fisarmoniche, in un cantato-nenia-urla-preghiera soul e porosa Tommaso Chimenti, Recensito.net

 

Lo spettacolo è entusiasmante non tanto per il tema che riguarda i migranti, quanto per l'interpretazione che la minuziosa regia ha esaltato nei movimenti da teatro-danza che ricordava la grande Pina Bausch Gigi Giacobbe, Sipario

 

La scrittura sobria e sonante di Sabrina Petyx,procede per frammenti di tensione orchestrata con vibrante efficacia dalla regia di Cutino Guido Valdini, Repubblica

 

In scena è tutto un incontro di corpi,uno scontro di parole,senza risposte overità da consegnare: ieri come oggi siamo tutti migranti Elisabetta Reale, Klpteatro

 

GIUSEPPE CUTINO

Dopo essersi diplomato attore e regista presso la Scuola del Teatro Teatés diretta da Michele Perriera, fa parte della stessa compagnia. Con Sabrina Petyx fonda la Compagnia M’Arte – Movimenti d’Arte con la quale vince il Premio Scenario 2003 per lo spettacolo Come campi da arare (coregia con Alessandra Fazzino); con M’Arte firma la regia di alcuni testi della Petyx: Interferenze; Volevo Dirti; La signora che guarda negli occhi; Vulgaris Era; Sinnavissi. Per il Teatro Biondo di Palermo, direzione Alajmo, firma la regia di Ti mando un bacio nell’aria (testo di Sabrina Petyx anche interprete insieme a Massimo Verdastro); Non ho tempo di badare ai miei killer (testi di Nino Gennaro, co-regia insieme a Massimo Verdastro, anche interprete) e l’ultimo suo spettacolo L’Ammazzatore di Rosario Palazzolo. Nel 2011 insieme a Sabrina Petyx firma il progetto drammaturgico del Carro di Santa Rosalia, per il 387° Festino curato da Alfio Scuderi e Raffaele Ajovalasit. Nel 2007 debutta nella lirica con Addio del passato liberamente ispirato a La Traviata di Giuseppe Verdi, spettacolo anche in tournée in India. Per il Teatro Massimo di Palermo firma progetto e regia de Il piccolo Feuersnot. Dirige a Palermo la rassegna dedicata al contemporaneo Quinte(S) senza; è fondatore e direttore artistico dell’Associazione per l’Arte ad Alcamo che dal 2003 organizza il festival Artisti per Alcamo. A cura di Cristina Valenti per Editoria & Spettacolo nel 2009 è uscito il volume M’arte – I teatri di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx. Assistente alla regia in lirica e prosa, ha lavorato, tra gli altri, con Michele Perriera, Filippo Crivelli, Sandro Sequi, Roberta Torre, Pier Francesco Maestrini, Massimo Verdastro, Fabio Sparvoli. Dal 2009 affianca Emma Dante come regista assistente nell’allestimento di opere liriche. Insegna pratica della scena nella Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo, diretta da Emma Dante, di cui è stato vicedirettore.

 

 

SABRINA PETYX

Attrice, scrittrice, drammaturga, logopedista. Studia alla Scuola di Teatro Teatés, di cui fará parte. Lavora come attrice con Michele Perriera, Emma Dante, Thierry Salmon, Giuseppe Cutino, Luciano Nattino, Gigi Borruso, Rosario Palazzolo. È tra i fondatori della Compagnia M’Arte – Movimenti d’Arte, con cui vince il Premio scenario 2003 con Come campi da arare, di cui firma progetto e testo. Nella Scrittura è fra i vincitori del premio di narrativa Vucciria 2000 con Vietato tuffarsi; menzione speciale Enzimi 2003 per Deposito bagagli, di cui cura testo e regia; selezione Schegge d’autore 2005 con il testo In sua assenza; Selezione U.A.I. Festival 2005 con Vietato tuffarsi; finalista del premio di drammaturgia Ugo Betti 2008 con Volevo dirti. Pubblica il racconto Vietato tuffarsi (Malatempora Edizioni); Quello che i pesci non sanno in Le ragazze con la pistola (Flaccovio Editore); Dimmi che cosa vedi e Rimani (Compagnia degli gnomi Edizioni). Per il Teatro Massimo di Palermo firma il testo de Il piccolo Feuersnot. È docente di Tecnica Vocale nella Scuola di Arti e Mestieri dello Spettacolo del Teatro Biondo di Palermo, diretta da Emma Dante. I suoi testi teatrali sono pubblicati in M’arte – I teatri di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx a cura di Cristina Valenti, (Editoria & Spettacolo, 2009).

 

BIGLIETTERIA

 

TEATRO MENOTTI

Via Ciro Menotti 11, Milano - Tel. 02 36592544 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

PREZZI

-       intero 15,00 €

-       ridotto over 65/under 14 - 10,00 €

 

ORARI BIGLIETTERIA

lunedì e mercoledì 15.00 | 18.00

martedì, giovedì, venerdì 15.00 | 19.00

sabato 15.30 | 19.00

domenica 15.00 | 17.00 solo per la vendita della replica pomeridiana

 

Acquisti online

con carta di credito su www.teatromenotti.org

 

ORARI SPETTACOLI

Lunedì RIPOSO

Martedì, giovedì, venerdìore 20.30

mercoledì e sabato ore 19.30

domenica ore 16.30