PAESAGGIO CULTURALE LEDNICE-VALTICE: 25 ANNI SOTTO LE ALI PROTETTIVE DELL’UNESCO. UN PATRIMONIO INTATTO TUTTO DA (RI)SCOPRIRE

Tra nuovi riconoscimenti e anniversari, in Repubblica Ceca è tutto un festeggiare sotto l’effige dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Nel Paese con ben 14 siti accolti nella Lista Mondiale del Patrimonio dell’Umanità, c’è un capolavoro unico, plasmato dalla natura e dall’uomo, che vi aspetta.

Tra beni materiali e immateriali riconosciuti come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, la Repubblica Ceca –soprattutto in proporzione al proprio territorio- è un Paese da record. Negli anni (e ancora adesso), l’Unesco ha saputo scovare qui monumenti, siti, tradizioni, maestrie e paesaggi assolutamente da tutelare. Appartengono al mondo, a tutti noi. Scoprirli è doveroso. Oltre che emozionante…

Se proprio doveste avere bisogno di un pretesto, eccolo qua: il 14 maggio scorso, il paesaggio culturale di Lednice-Valtice, in Moravia meridionale, al confine con l’Austria, ha compiuto 25 anni sotto l’effige Unesco.  E’ anche grazie a questo riconoscimento che la sua bellezza e unicità sono rimaste intatte…

Splendido esempio di compenetrazione tra capolavori della natura e dell’uomo, è uno dei siti più vasti del mondo nel suo genere. Esteso per ben 300 chilometri quadrati tra le città di Lednice, Valtice e Breclav, è caratterizzato da scorci bucolici di prati, alberi secolari, stagni e laghetti, solcati dal fiume Thaya e punteggiati di tenute di caccia, castelli, giardini alla francese e all’inglese, vigneti pregiati e bizzarre architetture, come per esempio un minareto e un obelisco.

I monumenti –armoniosamente inseriti nel paesaggio- si devono alla dinastia dei Lichtenstein. Come accennato, accanto ai castelli di Lednice e Valtice –che danno il nome al grande parco culturale- e alla Tenuta di caccia della famiglia, svettano verso il cielo un Obelisco di 23 metri, a memoria della pace stipulata tra Francia e Austria nel 1798, e la torre di 60 metri in stile moresco del Minareto. Quest’ultimo è il più grande edificio del genere in un Paese non musulmano. Vale la pena salire i 302 scalini che conducono in cima, per godere di un favoloso panorama a 360° sull’intero paesaggio.

Tra gli altri edifici del parco culturale, anche il Castello di Jan. Frutto di un capriccio di Luigi I del Liechtenstein, fu commissionato direttamente in forma di rovine. Poteva un ricco casato non possedere i ruderi di un antico maniero di famiglia? Detto, ordinato e fatto. Tra le sue mura artificialmente semi-diroccate, si riunivano per banchettare i nobili invitati alle battute di caccia. Nel parco c’è anche una cappella intitolata a Sant’Uberto, protettore dei cacciatori. E poi, un rincorrersi di castelli e palazzi “minori”, tempi e tempietti, statue, colonnati, architetture verdi, sculture romantiche…

Lo sfarzoso palazzo di Valtice è anche culla di un’antica tradizione vitivinicola (le cui origini affondano addirittura ai tempi dell’imperatore romano Marco Aurelio, che pare abbia importato qui la prima vigna), tuttora perpetuata. A palazzo si fanno degustazioni dei migliori vini locali. Il parco culturale è solcato da bellissimi sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta.

I meno sportivi, o i più romantici, possono concedersi in alternativa una crociera panoramica a bordo dei battelli che solcano tutto l’anno le acque del fiume Thaya.

 

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