VENTITREESIMA EDIZIONE DEL PREMIO L’ORÉAL - UNESCO “FOR WOMEN IN SCIENCE” YOUNG TALENTS ITALIA

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L’ORÉAL ITALIA E LA COMMISSIONE NAZIONALE PER L’UNESCO PREMIANO SEI

GIOVANI SCIENZIATE DI TALENTO

L’Oréal Italia ha recentemente annunciato le sei vincitrici della XXIII edizione italiana del premio “For Women in Science” Young Talents Italia, un riconoscimento dedicato al talento femminile nel campo della ricerca scientifica. Per la prima volta, l’evento ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, che ha riconosciuto l’importanza dell’iniziativa per la comunità locale, sottolineando il valore di promuovere la partecipazione delle donne in ambito scientifico.

Durante la cerimonia di premiazione, sono intervenuti rappresentanti di alto livello tra cui Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca; Martin Briens, ambasciatore di Francia in Italia; Alessandro Fermi, assessore regionale all’Università, Ricerca e Innovazione di Lombardia; Alessia Cappello, assessora milanese allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro; Ninell Sobiecka, presidente e AD di L’Oréal Italia; e Francesca La Rovere, rappresentante della Commissione nazionale Italiana per l’UNESCO.

Il programma “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”, avviato nel 2002, ha sostenuto annualmente con borse di studio del valore di 20.000 euro un totale di 112 giovani ricercatrici, favorendo lo sviluppo di nuove menti nel panorama scientifico italiano. A partire dalla XXII edizione, il programma ha evoluto il suo approccio, trasformando le borse di studio in premi veri e propri con l’obiettivo di coinvolgere un numero maggiore di ricercatrici e di allinearsi con altre opportunità di finanziamento che le candidate possono ottenere. Questa svolta mira a rafforzare il sostegno alle giovani scienziate, aiutandole a portare avanti i propri progetti di ricerca in Italia. Per questa edizione, il bando ha raccolto oltre seicento candidature, testimonianza dell’interesse e della vitalità del settore.

Il ministro Bernini ha espresso gratitudine nei confronti di L’Oréal, della presidente Sobiecka e dell’UNESCO, sottolineando l’importanza di iniziative come questa per valorizzare la ricerca scientifica e promuovere una cultura della collaborazione tra istituzioni e imprese. Ricordando che i migliori risultati emergono dal lavoro di squadra, ha evidenziato come la condivisione di competenze e la creazione di sinergie siano fondamentali per l’innovazione, soprattutto in un’epoca in cui i saperi si muovono in un’ottica sempre più orizzontale.

Sobiecka ha invece sottolineato come premiare le giovani ricercatrici sia essenziale per rispondere alle sfide future, evidenziando che, nonostante le donne rappresentino solo il 30% delle scienziate e il 18% occupi posizioni di leadership, il loro contributo è cruciale per trovare soluzioni innovative ai problemi globali. L’Oréal Italia si è impegnata, nel corso degli anni, a sostenere 124 giovani scienziate e vede nel premio una fonte di stimolo per altre giovani a intraprendere carriere nelle scienze.

Le sei ricercatrici premiate sono state selezionate da un panel di esperti presieduto dalla professoressa Lucia Votano. Questi sono i loro progetti di ricerca:

  • Sara Bagnoli, neuroscienziata, sta sviluppando un modello innovativo di invecchiamento cerebrale in vitro, utilizzando vertebrati con vita breve, presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
  • Chiara Cattaneo, specializzata in oncologia molecolare e immunologia, lavora su strategie personalizzate di immunoterapia per tumori solidi, all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
  • Philippa Cole, astrofisica, si occupa di studiare la materia oscura attraverso segnali di onde gravitazionali, presso l’Università di Milano-Bicocca.
  • Alessia Ferrari, ingegnera delle acque, si concentra sulla modellazione ad alta risoluzione delle inondazioni urbane, presso l’Università di Parma.
  • Alexa Guglielmelli, fisica, sviluppa biosensori ottici nanostrutturati per il riconoscimento molecolare, presso l’Università della Calabria.
  • Linda Paternò, ingegnera biomedica, lavora su dispositivi robotici bioispirati e adattivi per applicazioni biomedicali, presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Il programma “For Women in Science” è iniziato nel 1998 a livello internazionale e ha sostenuto oltre 4.100 ricercatrici di più di 110 paesi, premiando l’eccellenza e contribuendo a ispirare nuove generazioni di donne nel settore scientifico. Tra le vincitrici del premio, sette hanno ricevuto anche il Nobel, tra cui Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, premiate nel 2020 per la Chimica, e Anne L’Huiller e Katalin Karikò, premiate rispettivamente nel 2023 per Fisica e Medicina.

L’attuale scenario evidenzia come i pregiudizi di genere influenzino ancora le aspirazioni delle bambine fin dalla tenera età, limitando il loro potenziale. Valeria Leva, responsabile di Inspiring Girls & Wanter Valore D, ha sottolineato come sia urgente cambiare questa narrazione, promuovendo modelli femminili visibili e creando un cambiamento culturale che incoraggi le giovani a credere nelle proprie capacità di raggiungere qualsiasi obiettivo, anche in ambito STEM. La strada verso la parità passa anche dalla scuola, dalle famiglie e dagli insegnanti, affinché si possa costruire un futuro in cui tutte le ragazze possano aspirare a diventare ciò che desiderano senza barriere di genere.

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