Un fine settimana diverso in terra di Francia. Un fine settimana a Biot, un villaggio collinare di charme, alle spalle delle meravigliose spiagge tanto amate dal jet set internazionale. Nell'entroterra della Costa Azzurra, tra quelle colline che i più famosi pittori del '900 si sono divisi facendo a gara quale scegliere come proprio luogo di residenza. Per intenderci a due passi dall'Antibesdi Claude Monet, dalla Vallaurisdi Picasso, poco distante dalla Saint Paul de Vence dei coniugi Maeght e proprio sul luogo che elessero a propria dimora il pittore Fernand Léger e Raymond Peynet, che qui fece vivere i suoi famosi fidanzatini. Un borgo dal passato prestigioso che gelosamente, ha conservato, le tracce di una storia tormentata. Antico insediamento celto-ligure, fu conquistato dai romani più di 2000 anni fa e occupato per circa cinque secoli. Nel Medioevo, per poco più di un secolo, dal 1209 al 1312, fu sede di una Commenda dei Templari, cui succedettero i Cavalieri di Malta. Nel 1387 il paese fu distrutto dalla guerra e la popolazione, falciata dalla peste, lo abbandonò. Ricostruito, nel 1470, da famiglie liguri, provenienti dalla zona di Oneglia, divenne un importante centro di produzione della terracotta, specialmente grandi giare per la conservazione dell'olio e del vino. Dopo l'introduzione dei recipienti in metallo, i laboratori di Biot conobbero un graduale declino, ma l'attività fu presto rimpiazzata dalla produzione di vetri artistici e artigianali. Artisti vetrai giunsero qui da ogni dove ed aprirono i loro coloratissimi atelier dando vita ad una delle eccellenze locali conosciuta anche oltre i confini. Anche oggi i dintorni di Biot sono pieni di laboratori di maestri vetrai che lavorano la materia in fusione dando vita a manufatti di una luminosità unica che vanno da scenografiche sculture, spesso posizionate negli hotel più lussuosi ed esclusivi della Costa, a oggetti di uso quotidiano come piatti, bicchieri e vasi, ideali per un raffinato souvenir o un perfetto cadeau per gli amici al rientro in città.

Avventurandosi per le suggestive viuzze del paese, che sembra costruito intorno all'immaginario della Provenza, balconi ed ingressi delle abitazioni fioriti, annaffiatoi un po' arrugginiti e porte piccole, colorate e laccate, si rimane sorpresi nel constatare che qui il vetro, nella sua concezione più classica, ha trovato un habitat perfetto anche se le fornaci che un tempo si incontravano, affacciate sulla strada principale e con una finestrella che permetteva di ammirare dall'alto gli ambienti di lavoro, a volte spaziosi altre volte piccolissimi, ma sempre suggestivi, dove i maestri erano al lavoro vicino al crogiolo incandescente, oggi hanno lasciato il posto a spazi espositivi che attirano i turisti in ogni periodo dell'anno e da ogni dove. Per scoprire dal vivo i processi di lavorazione"a bolle", un po' il "marchio di fabbrica" degli oggetti che escono da qui, visitate, ambientata in un antico mulino restaurato che ospita atelier, galleria d’arte e laboratori aperti a tutti, la Verrerie Pierini, la "maison" di Robert e Antoine Pierini, due degli artisti più apprezzati e quotati nella lavorazione del vetro soffiato, con opere protagoniste di esposizioni internazionali e nei musei e nelle collezioni private di tutto il mondo, al cui fianco, vivrete un'esperienza alchemica affascinante e soffierete nella canna realizzando la vostra prima opera! Senza dimenticare la Verrerie di Biot che permette di visitare, accanto alla fabbrica con i maestri soffiatori, un ecomuseo del vetro e una ricca esposizione di creazioni di maestri locali.

Ma a Biot non ci sono solo vetrerie bensì atelier artistici di ogni tipo. Pittori, scultori, disegnatori, ceramisti, gioiellieri, orafi, pellettieri, fotografi: tutti esercitano la loro passione e tutti saranno pronti a "regalarvi" i primi rudimenti della loro arte. Per gli amanti dei bijoux il miglior indirizzo è Maura Biamonti Contemporary Jewellery pezzi unici tutti realizzati a mano con uso anche pietre preziose e semipreziose, ma anche pasta di vetro, perle, coralli, legno, sigilli antichi......

Ai piedi della collina dove sorge il paese, altra tappa imperdibile il Musée National Léger, dedicato all'esposizione permanente delle opere del pittore, scultore e regista, Fernand Léger, uno dei grandi del cubismo e precursore della pop art. E, in questo periodo, fino al 23 settembre, anche della mostra: "Vis-à-vis Fernand Léger e i suoi amici", un'esposizione che racconta gli scambi amichevoli ed artistici che l'artista ebbe con i suoi contemporanei nel corso della sua carriera artistica. Un museo da vedere e da vivere esente da qualsiasi preconcetto. Si perchè il Museo Léger è uno di quelli dove entrare con lo stessa curiosità che avrebbe un bambino a vedere delle enormi pareti colorate e solcate da segni forti e decisi, dimenticandosi che questi segni sono stati tracciati da uno dei mostri sacri della storia dell’arte moderna, e godendo solo della gioia del colore, dell’immediatezza di forme che colpiscono dritto alla testa, e di rimbalzo al cuore, un luogo dove una volta usciti avrete un grande sorriso stampato e in eredità una sensazione, quella che l’arte non è noia. E non sarà noia nemmeno dall’11 luglio al 22 agosto quando, durante la quinta edizione delle Notti dell’arte, Biot sarà "invaso" da animazioni musicali e spettacoli, musica dal vivo, esposizioni nelle strade, negozi aperti, laboratori per bambini e visite guidate gratuite.....

E potrebbe piacere anche agli amanti della gastronomia. Il borgo degli artisti, infatti, ha un lunga tradizione gastronomica. Basta sedersi nelle tante sale arredate in stile rustico degli edifici del borgo o ai tavolini all’aperto dei numerosi bistrot lungo le stradine del villaggio, per intraprendere un goloso viaggio nella cultura gastronomica regionale del Sud della Francia arricchita da tracce e contributi di tutte le culture che li si sono stabilite. Una cuisine du soleil colorata e ricca di ortaggi e frutta, frutti di mare, olio di oliva, aglio ed erbe aromatiche che si trasformano in prelibati piatti ai quali sarà difficile dire di no. Per smaltire qualche caloria, vi attende il campo da golf di Biot, uno dei più antichi della Costa Azzurra con un piacevole percorso di 18 buche senza grandi difficoltà, accessibile quindi a giocatori di ogni livello.

Da non perdere, poi, scenario di scambi e di convivialità, il mercatino provenzale che si tiene ogni martedì mattina. Parte da rue Saint-Sébastien, all’ingresso del villaggio, e si sviluppa tra banchetti di frutta e verdura, ma anche sapori del territorio come salumi, formaggi, miele, dolci e tessuti e oggetti tipici, lungo tutta la strada principale fino alla splendida place des Arcades, nel cuore del villaggio, uno dei luoghi imperdibili di Biot in termini di patrimonio artistico e culturale, dove sostare, al frinire delle cicale, per un Pastis, l'aperitivo tipico della Provenza a base di anice o un Lillet Blanc, aperitivo vintage assolutamente da provare, a base di blend di uve Sémillon e Sauvignon Blanc, lasciato invecchiare in botti di rovere per circa un anno.

Raggiungere Biot dall'Italia è facilissimo: autostrada per Ventimiglia, si prosegue per Nizza, la si supera e si esce al casello di Antibes-Est. Da qui, indicazioni chiare e puntuali portano, in pochi chilometri alla meta. Ma anche in treno con un viaggio tutto relax. Da Milano si raggiungono Montecarlo, Nizza, Antibes, fino a Marsiglia con il treno Thellò, brand di una giovane compagnia che propone le tratte verso la Côte e ritorno a tariffe accessibili. Per Biot basta fermarsi ad Antibes e da qui col bus della linea 10, fermata sul retro dell'Ufficio Turistico di Place de Gaulle, si raggiunge, in circa mezz'ora, la destinazione con un biglietto da 1 euro e 50.

 

Dove dormire e pranzare:

- Hôtel Les Arcades, una locanda d’antan, a conduzione familiare, con bar-tabaccheria all’ingresso, camere con arredi personalizzati, un bar e un ristorante di cucina tradizionale che unisce miliardari e giovani studenti, famiglie al completo o turisti di passaggio proponendo piatti come la zuppa al pesto, l’omelette ai carciofi, i ravioli della casa, i fiori di zucchine farcite, il coniglio alle olive, la zuppa di pesce all’aglio, il gratin di melanzane, la salade niçoise........Ma non solo. André Dédé Brothier, così si chiama il proprietario, vi guiderà poi a curiosare nella sorprendente collezione di opere pittoriche che lui ha messo insieme proprio lì, sotto le cucine, in una sorta di grande cantina che farebbe la gioia e la fortuna delle più belle gallerie d’arte di Nizza, di Cannes o di Saint Tropez. Come mai? Ce lo spiega la moglie Mimì Brothier: “È la casa in cui sono nata e cresciuta. Negli anni Sessanta passavano per Biot artisti come Picasso, Léger, Vasarely e tanti altri: si fermavano alla porta attirati dal profumo proveniente dalla cucina. Mi chiedevano di potere mangiare e io offrivo loro sempre qualcosa. In cambio mi lasciavano alcune loro opere. Molti non erano affatto conosciuti all’epoca e sarebbero diventati famosi più tardi”. Colazione a pagamento. Wi-Fi gratuita nelle aree comuni. A 4 km dal parco acquatico Marineland e dista rispettivamente 18 e 20 km da Cannes e da Nizza.

- Ristorante Le diplomatico: pesce freschissimo, carne, frutta e verdura degli orti della zona......e uno chef di origine calabrese ecco gli ingredienti che fanno della cucina de Le diplomatico, un piacevole punto di ristoro in un ambiente informale, ma molto accogliente.

Info:

- Biot Turismo: Tel.: 04 93 65 78 00, Fax: 04 93 65 78 04E-Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.biot-tourisme.com.

- Atout France Italia www.france.fr.

 

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