Richard Ginori apre il proprio account ufficiale su WeChat, piattaforma multi-funzionale cinese, di proprietà del gruppo Tencent, utilizzata per chattare, navigare, acquistare prodotti e servizi e pagare online, con una base mensile di oltre 1 miliardo di utenti attivi e una penetrazione che supera il 93% della popolazione nelle maggiori città della Cina. Tramite il proprio account, Richard Ginori può inviare messaggi push settimanali agli utenti sotto forma di veri e propri articoli, con contenuti cliccabili, animazioni e link esterni e interni a WeChat. L’account dispone, inoltre, di una serie di interfacce Api (Application Programming Interface, ovvero applicazioni che semplificano la possibilità di dialogo tra un’applicazione e l’altra) che consentono a Richard Ginori di integrare molte più funzionalità, tra cui analisi degli utenti, attività di loyalty e social Crm e e-commerce. Gli utenti, inoltre, possono commentare i contenuti pubblicati e chattare con l'azienda. Un sistema bot automatico può, infine, ridirezionare gli utenti a seconda delle loro diverse necessità, come la lista delle location in cui trovare prodotti Richard Ginori in Cina, informazioni su marchio e prodotti, e molto altro. Richard Ginori entra nel mercato cinese grazie a un accordo con il Gruppo Tencent, proprietario di WeChat.

"Richard Ginori è un brand con 285 anni di storia, proiettato nel futuro, internazionale ed esclusivo. In quest’ottica, il nuovo account è strategico per la nostra crescita digitale e per creare un collegamento diretto con il consumatore cinese. Il nostro obiettivo è far conoscere ulteriormente l'anima di Richard Ginori anche in Cina e siamo certi che l'apertura dell'account ci aiuterà a migliorare il dialogo e a rendere più completa ed entusiasmante l’esperienza del brand. WeChat, infatti, è un canale diretto e moderno che ci permette di offrire uno strumento dinamico e interattivo per avere sempre a portata di touch tutte le nostre collezioni", ha dichiarato Alain Prost, presidente e amministratore delegato di Richard Ginori.

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