Quello che oggi, principalmente, rende Valletta una città ricca di emozionante fascino è forse la sua coerente autenticità. Negli oltre 450 anni di storia, la capitale maltese ha saputo evolversi con costanza e continuità, senza mai stravolgere il suo carattere originario. Ciò che si incontra attraversando le grandi mura che la circondano è una città vibrante, ricca di cultura e di arte, che, pur nelle sue limitate dimensioni, ha saputo tenere il passo con la contemporaneità, sempre preservando la propria peculiare identità.

 

Questo sviluppo è stato visibile anche in tempi recenti e chiunque abbia potuto visitare la città di Valletta del secolo scorso,e quella di oggi, ha certamente osservato quanti mutamenti sono avvenuti in meno di un chilometro quadrato.

 

Se la storia narra vicende di grandiose imprese legate ai primi secoli della città, nella seconda metà del XX Secolo Valletta si era assopita attorno al suo ruolo di comune ministeriale, diventando un luogo che quotidianamente si spopolava al termine dell’orario di ufficio. In quel periodo nulla di ricreativo si trovava all’interno delle mura e gli imponenti palazzi storici vennero via via abbandonati. Solo nell’ultimo decennio Valletta è tornata a risplendere, scrollandosi di dosso quell’aspetto polveroso che non le donava e non le apparteneva, acquisendo oggi un allure degno di una qualsiasi capitale Europea.

 

Ne è un esempio emblematico Strait Street (anche nota come Strada Stretta) che ha vissuto alterne vicende lungo il corso della storia recente. A partire dalla fine del XIX secolo e fino a metà del XX, questa sorta di budello fu un punto nevralgico della multiculturalità a Malta. Era considerato il ritrovo di militari di ogni nazionalità che qui si incontravano nel tempo libero trascorrendo le ore nei locali e nelle case chiuse che si affacciavano sul lungo vicolo, ma dopo che le forze armate Italiane, Inglesi, Americane lasciarono l’arcipelago, nel secondo dopoguerra, Strait Street cadde in stato di abbandono per molti decenni.

Solo grazie agli interventi di recupero effettuati a seguito di Valletta Capitale Europea della Cultura 2018, Strada Stretta è tornata ad essere un’attrattiva per le sue decine di bar e club che hanno trovato ideale collocazione tra le possenti mura dei palazzi storici lungo la via.

 

Stessa sorte è toccata ad una struttura degna di nota da un punto di vista architettonico come Is-Suq Tal Belt. L’antico mercato ortofrutticolo è un edificio tipico di epoca Vittoriana, con una struttura in acciaio e legno e intere pareti di vetro costruito ispirandosi al Covent Garden di Londra nel XIX secoloe che a sua volta fu di ispirazione per la costruzione di altre strutture simili nel resto dell’Impero Britannico, come per il mercato di Calcutta. Fu completamente abbandonato verso la fine del XX, ma una totale opera di ristrutturazione ha riportato allo splendore questo edificio che richiama i golosi di tutta l’isola poiché all’interno oggi ha aperto un nuovo mercato, ma soprattutto vi si trovano molti punti ristoro tra i più celebri dell’arcipelago.

 

Questa ricerca del recupero dell’originaria gloria delle antiche strutture della Capitale, si è per fortuna ampiamente diffusa anche in ambito privato ed oggi a Valletta hanno aperto numerose strutture alberghiere come b&b ed elegantissimi boutique hotel che hanno trovato ideale collocazione negli imponenti palazzi nobiliari in pietra, tipici della capitale.

 

Lo spirito di rinnovamento si è infine insinuato anche là dove nulla era più recuperabile e con uno straordinario sforzo creativo, anche luoghi completamente distrutti dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale,hanno ricevuto nuova vita. Parliamo dell’antica RoyalOpera House che grazie all’intervento di una firma dell’architettura internazionale come quella di Renzo Piano, è stata completamente reinventata diventando oggi un teatro all’aperto. L’Opera House è una delle tre opere facenti parte il grande progetto di Valletta City Gate, tutte firmate Renzo Piano, che comprende anche il nuovo palazzo del parlamento e il grande ingresso monumentale alla capitale,trittico che oggi è del nuovo profilo cittadino.

 

Nuove trasformazioni sono già in programma nel futuro di Valletta. Il MICAS (Malta International Contemporary Art Space) sarà uno spazio culturale all’avanguardia che farà fare a Malta un grosso passo in avanti nel mondo dell’arte contemporanea. L’apertura è in programma per il 2022 e troverà collocazione al termine di un importante progetto di restauro firmato dallo studio italiano Ipostudio Architettiin una grande area all’interno delle Floriana Lines, le fortificazioni che circondano Valletta e che si affacciano sul porto di Marsamxett.

 

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