CLARA, IL RINOCERONTE PIÙ FAMOSO DELLA STORIA IN MOSTRA AL RIJKSMUSEUM DI AMSTERDAM

0 180

Clara era strana e sconoscita, grande e impressionante, ma soprattutto diversa da tutti gli animali allora noti: Clara era un rinoceronte. Ed è proprio a lei che, dal 30 settembre 2022 al 15 gennaio 2023, il Rijksmuseum di Amsterdam dedica l’intera mostra ‘Clara il rinoceronte’.
Clara, o Signorina Clara come venne poi nominata, divenne il rinoceronte più famoso del mondo quando nel 18esimo secolo venne trasportata in Europa dalla lontana India, suo luogo di origine. Una mostra, quella del Rijksmuseum che vuole illustrare come non solo le conoscenze scientifiche ma anche l’arte abbiano contribuito a cambiare la concezione e la percezione del nostro rapporto con gli animali grazie anche al rinoceronte Clara divenuta la protagonista assoluta di famose opere d’arte. Nella mostra sono esposti sessanta tra dipinti, disegni, medaglie, sculture, libri, orologi e persino un boccale. Molte di questi oggetti straordinari si possono ammirare per la prima volta. Tra le tante opere dedicate a Clara troviamo la prima stampa europea di un rinoceronte realizzata da Albrecht Dürer nel 1515, ma anche il ritratto a grandezza naturale (!) di Clara dipinto da Jean-Baptiste Oudry del 1749. La mostra ‘Clara il rinoceronte’ è resa possibile grazie a un donatore privato e al Fondo del Rijksmuseum.
 

La notorietà di Clara

Clara non è il primo rinoceronte apparso in Europa, ma è sicuramente quello che divenne più famoso. Nel 1741 sbarca a Nieuwendam nei pressi di Amsterdam dopo un lungo viaggio dall’India. Il suo proprietario, Douwe Mout van der Meer, la mostra a chiunque sia disposto a pagare per ammirarla: dalle corti reali alle fiere e ai mercati, perfino come speciale attrazione speciale durante il carnevale.       Con il suo seguito, per circa diciassette anni Clara viaggia attraverso l’Europa su un carro costruito appositamente per lei. Tocca quasi tutte le grandi città dell’epoca: da Vienna a Parigi, da Napoli, Roma, Venezia, a Copenaghen. Nelle pause di viaggio in territorio olandese viene sistemata nel terreno denominato ‘t Meertje al nord di Amsterdam. Morirà poi a Londra nel 1758. Clara è stata toccata, derisa, ammirata e studiata. Soprattutto considerata un fenomeno da non perdere. Lo stupore e l’interesse suscitati da Clara derivavano dal fatto che nessuno aveva mai visto un rinoceronte dal vivo. Naturalmente tale interesse era fortemente alimentato da Mout con stampe pubblicitarie e medaglie. Fino all’arrivo di Clara in Europa, l’unica immagine nota di un rinoceronte era una stampa realizzata nel 1515 dal famoso artista Albrecht Dürer. L’opera si basava sullo schizzo di un rinoceronte che aveva soggiornato a Lisbona per un breve periodo; ma si trattava di uno schizzo non molto accurato al punto che nella stampa viene aggiunto un corno sulla schiena dell’animale che presenta una pelle più simile ad una corazza. La situazione cambia con l’arrivo di Clara, che permette di approfondire la conoscenza del rinoceronte e di tracciarne un’immagine più realistica. Gli studiosi la esaminano da vicino dalla testa alla coda e gli artisti rimangono affascinati da ogni dettaglio. Vengono realizzate numerose immagini di Clara, in ogni forma e materiale. Nella mostra sono esposte alcune tra le opere più significative, quali l’impressionante ritratto a grandezza naturale dipinto da Jean-Baptiste Oudry a Parigi nel 1749 (Staatliches Museum Schwerin), una tela di Pietro Longhi (Ca’ Rezzonico Venezia), dove Clara viene mostrata al pubblico mascherato durante il Carnevale veneziano del 1751, una grande scultura in marmo dell’artista di Gand Pieter Anton Verschaffelt proveniente dalla Collezione Rothschild di Waddesdon Manor e un rarissimo orologio proveniente da una collezione privata olandese, del bronzista e orologiaio parigino Jean-Joseph de Saint-Germain, dove Clara rappresenta l’elemento portante.


 

Il ruolo dell’essere umano

Clara non ha quasi mai potuto camminare, correre o nuotare liberamente. Dipendeva dalle persone, quindi non poteva mostrare un comportamento naturale, salvo le poche volte in cui dovette attraversare un fiume a nuoto, dove mostrò di essere perfettamente a suo agio nell’acqua. Nel 1750, Christoph Gottlieb Richter, nativo di Norimberga, pubblica una conversazione tra un rinoceronte e una cavalletta, in cui il rinoceronte si lamenta di come la gente lo osserva e lo tratta. In questo libro, di concezione modernissima, i ruoli infatti si invertono ed è il rinoceronte che giudica e studia le persone. Anche l’artista contemporanea Rossella Biscotti (1978) si interroga sul rapporto tra uomini e animali, presentando la storia di Clara nell’omonima installazione ‘Clara’ , realizzata nel 2016. L’opera, ammirabile nella mostra, allude al fatto che la storia di Clara riguarda anche concetti importanti ed attuali come il colonialismo, l’esotismo, la globalizzazione, lo sfruttamento e il potere.

 

Insetti e creature striscianti in mostra al Rijksmuseum di Amsterdam

Quest’autunno più di mille farfalle colorate, ragni pelosi e viscidi rospi si aggireranno per il Rijksmuseum. In passato queste bestiole erano associate alla morte e al diavolo, finché artisti e scienziati, come Albrecht Dürer, Wenzel Jamnitzer, Antoni van Leeuwenhoek e Maria Sibylla Merian, hanno iniziato ad Apprezzare la loro bellezza. La mostra, intitolata ‘Creature striscianti’, illustra come questi piccoli animali hanno gradualmente acquisito una crescente popolarità nell’arte e nella scienza. Nella mostra sono esposte opere molto importanti ottenute in prestito da musei e collezioni private di tutto il mondo, a cominciare dalla particolarissima acquaforte recentemente scoperta nel gabinetto del farmacista e zoologo Albertus Seba, famoso in tutto il mondo, fino alla tragica bellezza della ‘Testa di Medusa’ di Peter Paul Rubens (1617-18 circa). La mostra ‘Creature striscianti’ sarà visitabile dal 30 settembre 2022 al 15 gennaio 2023 nell’ala Philips del Rijksmuseum. La mostra è resa possibile grazie alla Fondazione Don Chisciotte e al Fondo del Rijksmuseum.

Dall’orrore alla meraviglia
Nel Medioevo gli insetti, i rettili e agli anfibi erano spesso associati alla morte o al diavolo. Si pensava che nascessero spontaneamente da materiali morti come letame, residui vegetali in decomposizione e fango. Nelle opere d’arte antiche, serpenti, rospi e lucertole sono spesso una metafora del male e agiscono come complici del diavolo. Questa immagine cambia gradualmente nel XV e nel XVI secolo, quando gli artisti iniziano ad apprezzare l’estetica di queste creature considerate come esempi della “bellezza della creazione di Dio”. Appaiono dapprima nei margini dei manoscritti medievali, per insinuarsi gradualmente verso il centro della pagina. La prima opera d’arte in cui un insetto è il soggetto principale è il disegno di un cervo volante realizzato da Albrecht Dürer nel 1505 (J. Paul Getty Museum, Los Angeles), che costituisce uno dei pezzi forti della mostra.
 

Arte e conoscenza
Nel XVI secolo, le creature striscianti diventano apprezzati oggetti da collezione nelle cosiddette wunderkammer, le camere delle meraviglie delle corti europee, visibili, ad esempio, sotto forma di calchi di animali veri. La mostra espone i calchi più strabilianti insieme ad altre eccezionali opere provenienti dalla wunderkammer dell’imperatore asburgico (Kunsthistorisches Museum, Vienna). L’interesse cresce anche tra gli artisti e gli scienziati. Queste creature cominciano ad essere allevate, scambiate, studiate, registrate e raccolte nei gabinetti naturalistici. L’invenzione del microscopio dà un forte impulso a questo studioe i ricercatori sono ammirati da un mondo completamente nuovo che diventa visibile per la prima volta. Questo porta, tra l’altro, a svelare l’enigma più grande: la loro riproduzione e metamorfosi. In quell’epoca l’arte e la scienza non erano rigorosamente separate come oggigiorno e la pittrice e naturalista tedesca Maria Sibylla Merian (1647-1717), ad esempio, intraprende addirittura un viaggio in Suriname per studiare e disegnare la metamorfosi degli insetti. Alcuni dei suoi disegni più prestigiosi, provenienti dalla collezione della Regina Elisabetta II, saranno esposti nella mostra del Rijksmuseum. Intorno al 1650, l’interesse per le creature striscianti dà vita a un genere pittorico a sé stante, il sottobosco , i cui protagonisti sono rettili, anfibi e insetti che l’inventore del genere, Otto Marseus van Schrieck, alleva personalmente. In questo particolarissimo genere pittorico, arte e scienza si fondono, com’ è possibile osservare nell’ultima sala della mostra.

Creature striscianti
Negli ultimi decenni l’interesse nei confronti delle creature striscianti ha subito una svolta. È aumentata la consapevolezza che questi piccoli animali svolgono funzioni ecologiche cruciali e sono essenziali per ogni forma di vita. Non solo nella scienza, ma anche nell’arte il rapporto tra l’uomo e gli animali viene esaminato con occhio critico. La parola “strisciante” non definisce solo il tipo di animali ma anche la nostra visione sugli animali stessi e in un certo senso ci caratterizza. Questo aspetto verrà trattato ampiamente durante le conferenze, i workshop e gli incontri organizzati in concomitanza della mostra In tale ambito, il Rijksmuseum collabora con il World Wildlife Fund (WWF-NL), la fondazione Vlinderstichting e l’IUCN, nonché con EMS Films, che distribuirà il film Onder Het Maaiveld (Sotto terra) il 5 gennaio 2023.

Allestimento della mostra
L’allestimento delle due mostre ‘Clara il rinoceronte’ e ‘Creature striscianti’, che si svolgono contemporaneamente, è stato realizzato dallo scenografo Theun Mosk | Ruimtetijd. Irma Boom ha invece curato la progettazione grafica della mostra.

Biglietti
I biglietti saranno acquistabili dalla fine di agosto sul sito web del Rijksmuseum con prenotazione dell’orario d’entrata.

Pubblicazione
Per accompagnare l’esposizione sarà pubblicato in olandese e inglese il libro ‘Crawly creatures’ (Creature striscianti) scritto da Jan de Hond, Eric Jorink, Hans Mulder e altri.

Insostituibile sostegno
Il Rijksmuseum è grato per tutte le forme di sostegno che riceve sotto forma di sovvenzioni governative, contributi della comunità imprenditoriale, fondi,
donazioni, lasciti testamentari e attraverso l’Associazione.
 

facebooktwitterinsta