CON SIMENON ALLA SCOPERTA DI LOSANNA

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Nel 1989, all'età di 86 anni, moriva, a Losanna, Georges Simenon. Lo scrittore di “terra” belga e lingua francese, considerato uno degli scrittori più prolifici e amati del '900, dopo lunghi anni trascorsi in Nord America e USA, negli anni '50, tornava in Europa. E dal 1956, Losanna diventava la sua residenza definitiva…….. Sulle tracce di Simenon andiamo alla scoperta della Città delle Olimpiadi…. 


Losanna, affascinante “città giardino” svizzera, che scende lungo le sue pendici fino al Lago Lemano, fra modernità, patrimonio culturale e natura rigogliosa, una targa ricorda Georges Simenon. E' stata collocata, nel 2003, al n.22 della rue du Bourg, la sempre animata “Montenapo” della capitale del Canton Vaud, in occasione del centenario della nascita dello scrittore che proprio lì visse gli ultimi trentatre anni della sua vita. Fino a quel 4 settembre 1989, quando si spense nella sua ultima residenza losannese, “mon vrai nid”, il mio vero nido, come amava chiamarla, in rue des Figuiers, a pochi passi dalle rive del lago. Chi vuole conoscere la città sulle tracce di Simenon, rue du Bourg è sicuramente il punto di partenza ideale. Perché lì, al n.22, si affacciano anche le vetrine dell'elegante Tabaccheria Besson, dove Simenon, una delle più celebri “icone” del fumatore di pipa, acquistava le sue leggendarie pipe, il suo modello preferito era il Root Briar white spot n. 3103, quella che ha come logo un pallino bianco, o si riforniva delle miscele di tabacco preparate, in esclusiva, per lui dalla Dunhill.

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Spesso si concedeva anche una passeggiata per la rue, ideale anche oggi, per reali o window-shopping grazie alle boutique di firme internazionali, che vanno da Cartier a Louis Vuitton, ma anche ai fantastici negozi di deliziosa ed inimitabile cioccolata svizzera come Blondel, classe 1850, il più noto fra i numerosi laboratori di cioccolato e luogo di pellegrinaggio per i più voraci golosi che possono scegliere tra oltre centoventi creazioni di cioccolato, tutte preparate a mano.

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La famiglia Senn, proprietaria della rivendita, ricorda con piacere ed emozione il suo illustre cliente, quello che una volta le ordinò, tutte insieme, 12 Dunhill, record mai superato. "Arrivava in Rolls, si faceva lasciare dall'autista a pochi passi da qui, spesso si fermava nel negozio vicino, che all'epoca era l'Hibernian House e vendeva pull di cachemire e cappelli inglesi, i suoi prediletti, e poi entrava da noi. Per parecchio tempo arrivò al negozio accompagnato da Denise, la seconda moglie, in seguito con la fedele segretaria Teresa, diventata la compagna degli ultimi anni”. Visitata da celebrità planetarie, basti ricordare Brigitte Bardot e Rania di Giordania passando per il calciatore Thuram, Tabacs Besson resta un appuntamento imperdibile per i fumatori di pipa, ma anche per gli estimatori del giallista che qui trovano un piccolo spazio di ricordi simenoniani: foto con dedica, pipe lasciate in dono, lettere…..il tutto custodito gelosamente.

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DOVE VISSE SIMENON
La famiglia Simenon approdò sul lago Lemano nel 1956. Lo scrittore, infatti, ritornato dall'America, dopo un breve soggiorno a Mougins, nel Sud della Francia, decise di stabilirsi a Losanna, convito fosse il luogo ideale sia per la sua vicinanza a Parigi sia per la discrezione dei suoi abitanti che sicuramente gli avrebbero permesso di vivere senza essere costantemente sotto la luce dei riflettori. Il primo anno i Simenon lo trascorsero al Lausanne Palace, hotel di lusso in stile Art Nouveau, ancora oggi uno degli alberghi più chic della città, ideale per un soggiorno ricco di confort e coccole a pochi passi da alcune delle più interessanti attrazioni cittadine. Basta attraversare la strada ed un comodo ascensore porta al Flon, il nuovissimo quartiere losannese, molto in voga tra i giovani, nato dalla riqualificazione di una zona industriale dismessa. Una vera città nella città che ospita: magazzini, negozi, supermercato, cinema multisala, bar, ristoranti, locali notturni, ma anche uffici, un piccolo albergo e ampi spazi per eventi all'aperto. Se passate di qui fate una sosta da Forbici, sulla moderna Place de l'Europe, vi regalerà sicuramente momenti goderecci.

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Se amate le atmosfere parigine d'antan, pranzate nella Brasserie du Grand-Chêne del Lausanne Palace, dove, tutti i giorni, dalle dodici all'una di notte, sono serviti, accompagnati dai grandi vini del territorio, ottimi piatti tradizionali, elaborati da Edgar Bovier, lo stesso chef del ristorante gourmand dell'hotel, 17 punti Gault Millau e 1 stella Michelin. Un anno dopo, Simenon prese in affitto, a una ventina di chilometri fuori città, il Castello di Echandens, dove rimase fino al 1963.
Qui, come racconta il figlio John, presidente della Georges Simenon Limited, Simenon riceveva giornalisti e amici, i più assidui erano Charlie e Oona Chaplin, che abitavano a Vevey, e da qui si muoveva per lunghe passeggiate. Meta prediletta, i mercati settimanali all'aperto, fatti di bancarelle, di venditori vocianti, di mercanzie esposte sui banchi, provenienti dalla vicina campagna e dai vigneti, che animano coi loro colori, oggi come ieri,  il centro della vecchia Losanna.

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Da non perdere quindi, il sabato mattina, una visita a Place de la Palud e nelle tortuose strade circostanti alla scoperta del Marché du Centre con le bancarelle dal produttore al consumatore di fiori, verdura e frutta. Frequentatissimo anche dai losannesi che coi loro bambini, cani, gatti, escono per una paio d'ore di shopping e una pausa ad un bistrot o ad una brasserie. Accanto al mercato, merita una sosta la gotica Chiesa di St. François, nella piazza omonima dove, nel periodo dell'Avvento, si svolge un interessante Mercatino di Natale. Tornando a Simenon, oggi il Castello di Echandens, di proprietà del Comune, che vi organizza festeggiamenti e spettacoli, può essere un ottima meta per una passeggiata nei dintorni di Losanna. Altrettanto non si può fare con la mega-villa di Epalinges, che lo scrittore si fece costruire, in puro stile anni '60, con una splendida vista sulle Alpi e il Lago. Abitò qui per dieci anni mentre molte cose cambiavano nella sua vita, a cominciare dall'allontanamento della moglie, più volte ricoverata in clinica psichiatrica, e dei figli più grandi.

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Stanco e affaticato, Simenon decise di vendere le sue sei automobili, tra cui l'amata Rolls, e congedare i suoi nove domestici. Traslocò, con la compagna Teresa e il figlio minore, in un appartamento all'ottavo piano di un palazzone anonimo, al 155 dell' avenue des Cour, tra il lago e il centro della città, oggi una tranquilla e confortevole zona residenziale nel cuore di Losanna. Un cambiamento di vita che lo portò anche alla decisione di chiudere con l'attività di romanziere, in parte smentita dalla stesura di ricordi e riflessioni e delle monumentali Mémoires intimes. Da quella grigia abitazione Simenon vedeva una piccola casa rosa del '700, all'ombra di un vecchio cedro, a pochi passi dal lago, dalle spiagge e dal porto turistico dal quale partono le crociere coi caratteristici battelli con le ruote a pale, che traghettano i turisti da una costa all'altra del lago, tra la Svizzera e la Francia.
Fu questa piccola casa rosa la sua ultima dimora, dove arrivò 1° febbraio 1974, non lasciandola mai, salvo un breve soggiorno in una suite al 4° piano, la 415, del Beau Rivage, una fascinosa struttura un tempo amata dell'aristocrazia europea che, oggi, oltre al servizio impeccabile e la sua alta qualità offre un'esclusiva spa dove sono proposti i migliori rituali di wellness del mondo.

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UN QUAY E UN PONTE PER IL PAPÀ DI MAIGRET
Tutta la città si può ripercorrere con gli occhi di Simenon. Per una passeggiata, l'animato lungolago d'Ouchy dove faceva due passi volentieri nutrendo i cigni del lago. Il suo ristorante preferito non esiste più, ma seguendo la passeggiata si arriva al Museo Olimpico, una tappa obbligata per gli sportivi, allestito in un sontuoso edificio nel Parc Olympique, che traccia un profilo storico delle Olimpiadi con l'impiego di video, filmati di repertorio, computer digitali ed una vasta raccolta di cimeli legati ai Giochi.

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Per ammirare uno dei monumenti più belli della città: il Grand Pont, un ponte che venne costruito sopra un fiume del quale oggi non resta traccia, che collega Place St. François con Place Bel Air. Qui Simenon si fermava spesso a guardare la bellissima Cattedrale gotica di Notre Dame, la più famosa della Svizzera, realizzata tra il IX ed il XIII secolo, con una suggestiva torre campanaria, dalla quale si gode di una fantastica vista sull'abitato e sul territorio limitrofo. Torre che seguendo un'antica tradizione, nata nel XVII secolo, quando la città era afflitta da rovinosi incendi, è accudita, pure oggi, nelle ore notturne, da una vedetta, il “guet”, che, dopo il tocco delle 10 di sera fino a quello delle 2 di notte, fa il giro del più alto terrazzo del torrione e grida alla città una frase che suona più o meno: “sono le ... e tutto va bene”. Se si vuol fare la sua conoscenza, lo si trova sulla guida telefonica sotto la voce “guet de la cathédrale”, ma lo si può ascoltare, ogni giorno, annunciare le fermate del metro, la M2, un piccolo gioiello di tecnologia completamente automatizzato. 

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PINTES, BISTROT E BRASSERIE
Ma la Losanna di Simenon è anche la Losanna delle pintes, vecchie osterie di quartiere, tavolini antiquati, vini al bicchiere e il profumo del tabacco che la faceva da padrone insieme a quelli che giungevano dalla cucina, dove si fermava per un caffè, un petit verre o per mangiare qualche piatto semplice, ma gustoso, cucinato con ingredienti genuini che aveva imparato ad amare nella sua terra di origine. Della trentina di un tempo, oggi le pintes sopravvissute sono pochissime e tutte no smoking. La più antica, una vera istituzione, è la Pinte Besson di rue de l'Ale, monumento storico, datato 1780: all'esterno un'insegna a lettere d'oro, dentro, in un'atmosfera conviviale, volte a botte, muri anneriti dal tempo, vecchi legni e foto di personaggi celebri alle pareti. Il posto giusto per gustare un caffè, o pranzare: la fondue, si dice sia la migliore della città.

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Altro locale dove il tempo si è fermato, il Café du Cygne, anno di nascita 1912, lampioni e sedie Thonet, un vecchio orologio, il camino, il pianoforte a disposizione dei clienti. Se fuori scorresse la Senna, potrebbe essere uno dei bistrot preferiti da Maigret. Aperto tutto il giorno, sette giorni su sette, frequentato da giovani e anziani, grandi personaggi e persone comuni, nativi e forestieri, è l'ideale sia per bere un pot vaudois di bianco sia per gustare le salsicce tradizionali.
Altri luoghi di ritrovo tipici: Le Café Romand, uno dei locali più apprezzati della Svizzera romanda dove è d'obbligo provare le salsicce ai cavoli o le testine di vitello, accompagnate dai vini del Lavaux e Le Café du Grütli, situato al centro della place la Palud, ai piedi della scalinata du Marché che conduce alla Cattedrale, meta di pellegrinaggi culinari per gli ottimi piatti di cucina svizzera all'antica e cacciagione locale.

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Ma se volete non solo mangiare piatti sfiziosi, ma anche ascoltare qualche aneddoto sull'autore belga, vi consigliamo una sosta al Café Hôtel de Ville, un locale semplice, nel centro cittadino, che ripercorre il corso del tempo. Qui si ritrovano giovani e meno giovani, studenti e turisti……. e tutti gli artisti che si esibiscono regolarmente al caveau nel sottoscala. Sedetevi, in estate, in uno dei piccoli e traballanti tavolini fuori dal locale o, quando fa freddo, all'interno, tra pareti tappezzate da dipinti, fotografie e oggetti obsoleti da tutte le parti. Qui mentre assaporate piatti di grandi insalate, creati con ingredienti di prima qualità e presentati in modo originale o vi riscaldate con una fumante cioccolata, potete imbattervi in Dario Tonacini, ticinese, ex pugile professionista, e vicino di casa di Simenon, in Rue des Figuiers, habitué del locale, che vi intratterrà, in perfetto italiano, con gustosi aneddoti sulla vita del celebre vicino di casa, che, seppur sofferente, non disdegnava Bacco, Tabacco e Venere.

 

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