DJERBA UN JOUR, DJERBA POUR TOUJOURS

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Nella mitica terra dei Lotofagi, dove Ulisse venne trattenuto sulla via del ritorno dopo la guerra di Troia, tra verdiuliveti, intervallati dal bianco e dall'azzurro delle case, a pochi chilometri dal centro di Houmt Souk, percorrendo verso sud la statale C117, sorge uno dei luoghi più sacri del mondo ebraico: la bellissima Sinagoga di “El Ghriba”, una combinazione armoniosa di archi blu, vetri colorati e pareti tappezzate di splendide maioliche, custode di una delle Torah più antiche e preziose del mondo. El Ghriba significa letteralmente “la straniera misteriosa”; il nome trae origine da una leggenda. All’epoca dei primi insediamenti, nel villaggio abitava una ragazza che nonostante la sua bellezza e le sue virtù aveva scelto di vivere in solitudine; per questo era considerata da tutti una persona bizzarra, una “straniera” persino tra la sua stessa gente. Una sera, un fulmine colpì la sua capanna e la incendiò. La giovane perì nell’incendio, ma il fuoco risparmiò il suo corpo, che rimase intatto. La Sinagoga sorgerebbe esattamente nel punto in cui la ragazza dormiva.

 A Djerba musulmani ed ebrei vivono da secoli in armonia. I primi insediamenti ebraici sull'isola vengono fatti risalire addirittura al 586 a.C., in seguito alla prima distruzione del Tempio di Gerusalemme ad opera di Nabucodonosor. Si dice addirittura che la Sinagoga, la più antica di tutto il continente africano, venne costruita utilizzando alcune pietre del tempio, salvate dalla furia babilonese. Oggi come ieri, accanto alla Sinagoga, vive la comunità ebraica di Hara Sghira (conosciuta anche come Er-Riadh), una delle poche rimaste nei paesi a maggioranza musulmana, ancora numerosa e perfettamente inserita nel tessuto sociale ed economico della città, nonostante i più giovani scelgano spesso di spostarsi a vivere in città più grandi.

Qui ogni anno, a 33 giorni dalla Pessach (la Pasqua Ebraica), migliaia di fedeli provenienti da ogni parte del mondo ebraico, in particolare Israele, Francia, Italia, Regno Unito e Spagna, celebrano la festa di Lag Ba’Omer, una festa molto allegra e sentita, perché spezza il lungo periodo di un mese durante il quale per tradizione non si possono celebrare matrimoni e vede uniti adulti e bambini nei festeggiamenti. Festeggiamenti che si svolgono nel cortile della Sinagoga, dove un tempo sostavano le carovane in arrivo dal deserto, tra bancarelle che vendono il tradizionale cappellino maschile (kippah) e il sottile velo femminile per coprire capo e spalle. Solo chi li indossa, dimostrando così la propria umiltà davanti a Dio, è ammesso all’interno delle stanze di preghiera.

La festa prevede alcuni riti specifici. Tra quelli che vi consiglio di non perdere la cerimonia delle uova.

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Nella cripta dove si dice sia stata posata la prima pietra delle rovine del Tempio, tutti gli anni, avviene una cerimonia propiziatoria che coinvolge centinaia di fedeli, sopratutto donne. Queste sistemano nella cripta delle uova, sulle quali scrivono un desiderio assieme al proprio nome, accendendo tutto attorno piccole candele e affidando al rituale i propri desideri di pace, guarigione e fertilità. Lentamente il calore delle candele rende le uova sode e pronte per essere mangiate.

Anche quest'anno, il 25 e 26 maggio, nonostante il recente allarme lanciato dal Lotar, 2.500 visitatori sono giunti sull'isola di Djerba per il tradizionale pellegrinaggio e hanno potuto vivere l'appuntamento religioso in un’atmosfera di grande sacralità e fraternità in un luogo da sempre modello da seguire per quanto riguarda la convivenza pacifica tra religioni, i valori della tolleranza, dell'apertura e della pace.

 DJERBA POUR TOUJOUR

Ma Djerba, acque limpide ed azzurre, spiagge di sabbia finissima ed argentata, dune e palme che parlano d'Africa e di deserto, clima particolare, caldo, ma temperato dalla brezza marina, squisita ospitalità della popolazione, è una meta da conoscere, assaporare, vivere in ogni periodo dell'anno.

Conosciuta un tempo col nome di Lotophagitis, la più grande isola del Nord Africa, una superficie di 614 Km e 125 chilometri di coste, nel golfo di Gabes, di fronte alle coste della Tunisia e vicino al confine libico, è un'isola che suscita un fascino magico e misterioso, oggi, come ieri, al tempo di Ulisse, quando il re di Itaca e i suoi guerrieri, al ritorno dalla guerra di Troia, dove, con la sua astuzia e il suo coraggio, aveva avuto un ruolo determinante nella conquista della città, approdarono, dopo nove giorni di tempesta, ben accolti dai Lotofagi che offrirono loro il dolce frutto del Loto, unico loro alimento, che però aveva la caratteristica di far perdere la memoria, per cui Ulisse dovette imbarcare a forza i suoi e prendere subito il largo per evitare che tutto l'equipaggio, cibandosi di Loto, dimenticasse la patria e volesse fermarsi in quella terra. Molti appassionati di mitologia hanno cercato qui qualcosa che potesse essere simile al famoso fiore di Loto, ma nell'isola, anche se la vegetazione è varia fra ulivi, alcuni vecchi di 3.000 anni, palme da dattero, fichi d'India, limonaie, vigneti, aranceti e alberi di melograni, mandarini e albicocche, dei fiori di Loto non c'è proprio traccia. Rimane però la tradizione, infatti, i turisti che visitano l'isola, fra luglio e agosto, ad Houmt Souk, la città principale, con mercatini accattivanti e vivaci bar all'aperto, possono assistere al Festival di Ulisse, una kermesse folcloristica che anima le strade con spettacoli e danze all'aria aperta.

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Per quanto riguarda la vita balneare, gli amanti della tintarella trovano qui le spiagge migliori del Paese e per tutti i gusti. Fra le belle ci sono: Sidi Mahres una lunga striscia di sabbia color oro che si estende per diversi chilometri fino ad arrivare alla Punta dei Fenicotteri, così chiamata per i tantissimi volatili che vengono qui a svernare; Seguia, una laguna nella parte sud-orientale con lingue sabbiose interrotte a tratti da scogli e lambita da un mare blu cobalto e un grande palmeto alle spalle; Shamas, che significa “sole”, piccola e appartata e Aghir, più selvaggia e meno battuta.

Lasciate le spiagge Djerba è un'isola tutta da scoprire. Cosa visitare?

Innanzitutto il capoluogo dell'isola: Houmt Souk, una vivace cittadina con case di un bianco immacolato, un souq mediorientale e una adorabile piazzetta italiana. Una miscela di stili che la rende pittoresca e affascinante e una tra le più belle citta? di tutta la Tunisia. A Houmt Souk non potete perdervi il souq appunto, dove le bancarelle che vendono ogni genere di mercanzia si dipanano nel dedalo di vicoli e sullo sfondo dei muri bianchi delle case a forma d'alveare, chiamate dagli isolani menzel: i colori vivaci e accesi delle spezie, dei tappeti, delle ceramiche risaltano ancora di più. Nel souq si trova anche una piazza ombreggiata dove potrete godervi il fresco sorseggiando un caffè seduti in qualche bar accanto ai locali che spesso si concedono una pausa "regalandosi" accanite partite di domino, è questo, infatti, il passatempo preferito dagli abitanti di Djerba.

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Una particolarità della città vecchia sono gli antichi caravanserragli, dove un tempo venivano ospitati i mercanti con i loro animali, oggi spesso sono alberghi di lusso o accoglienti ristoranti dove assaporare i diversi piatti tipici come la chorba, minestra con verdure e carne d’agnello, il brik, una sorta di crepe farcita con uovo e tonno, il chakchouka, una peperonata con spezie tipiche tunisine, spesso accompagnati dall’harissa, una salsa piccante di peperoni, pomodoro e olio di oliva. Per concludere poi il menu con il rito del the alla menta, la tipica bevanda calda, profumatissima, spesso accompagnata da qualche pinolo, versata con sapiente abilità in bicchieri che ne conservano l’aroma.

Simpatica attrazione dell'isola e divertimento di giorno e di notte è il Djerba Explore Park, un parco acquatico con la più grande riserva di coccodrilli del Mediterraneo e altre incredibili creature che vi stupiranno. All’interno alcuni musei, come il Lalla Hadria Museum con 1000 opere per ricordare il passato e il Djerba hertage pronto a raccontare un pezzo della storia e delle tradizioni dell’isola con le sue riproduzioni delle case tunisine con pozzi, aie, cortili, forni.........tutto di un bianco abbagliante.

Altre tappe il Museo di Arti e Tradizioni Popolari, piccolo, ma ad hoc per offrire una panoramica della cultura dell'isola; il porto dei pescatori molto animato la mattina e naturalmente i murales di di Er-Riadh: più di 100 opere sparse per la città, dagli stravaganti disegni del britannico Phlegm, alle provocazioni del peruviano Elliot Tupac e addirittura simpatiche figure arabe simili a supereroi, tutto nel massimo rispetto del contesto e della cultura locale.

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Dopo tanto girovagare, mentre gli amanti del golf potranno giocare nel magnifico Djerba Golf Club, ideato dall’architetto inglese Martin Hawtree, 120 ettari tra mare e dune, all’ombra di maestose palme da dattero e acacie, con 27 buche, divise in 3 percorsi, che si prestano alle esigenze di giocatori di diversi livelli, una pausa-relax non può che portare ad un Centro di Thalassoterapia dove le pratiche tradizionali della cura si fondono con le usanze locali: ai classici bagni di fango e agli impacchi di alghe marine si affiancano massaggi e bagni profumati, sedute di aromaterapia e musicoterapia, e onnipresente il rito dell'hammam, con l'immancabile e deliziosa degustazione di tisane.

Per la scelta della struttura dove soggiornare c'è solo l'imbarazzo della scelta. Nonostante i due attacchi terroristici, il primo al museo del Bardo di Tunisi, il secondo nel resort di Sousse, che tengono lontani un gran numero di turisti, le strutture hanno mantenuto elevati standard di qualità e, passeggiando per le località turistiche, non si può che pensare che, come dice Dora Ellouze, direttrice per l’Italia dell’Ente nazionale tunisino per il Turismo “Siamo tornati un Paese sicuro, in cui gli italiani possono venire tranquillamente”.

Accanto alle eccellenti strutture alberghiere in riva al mare, dotate di tutti i comfort e i servizi, a Djerba è presente un’interessante alternativa: gli hotel de charme, un tempo abitazioni tipiche tunisine chiamate “Dar”, ideali per chi cerca una dimensione più intima e raccolta, e al tempo stesso di grande fascino.

Info:

- Dar Bibine, rue Abdel Waheb 7, Djerba Erriadh 4146, Tunisia. Tel.:+216 94 712 482. Nel cuore del quartiere ebraico, 5 stanze che si contraddistinguono per il design minimalista, arricchito da elementi di arredo unici e originali scelti con cura dai proprietari. L’hotel dispone anche di un raffinato centro benessere, perfetto per rilassarsi tra hammam e massaggi.

- Dar Dhiafa, Erriadh, Houmt Souk 4146, Tunisia. Tel.:+216 75 671 166. Letteralmente "casa degli ospiti" è costituito da cinque abitazioni antiche riunite tra loro, attorno ad un'architettura nobile, con armoniose cupole, patio e terrazzi. Lusso, ma senza ostentazione. Le 6 suite e le 8 camere, arredate in stile tunisino e situate nel cortile interno, sono tutte diverse tra loro, ma tutte oltremodo suggestive. I pasti serviti al ristorante, preparati con prodotti di stagione, offrono un raffinato viaggio culinario dai sapori mediterranei.

- Iberostar Mehari Djerba, Route Touristique 04116, BP 242, Midoun, 4116, Tunisia.Tel.:+216 75 745 240. Accogliente 4 stelle, dallo stile tipicamente tunisino, in prima linea sulla spiaggia. Prevede la possibilità di soggiornare in all-inclusive, e dispone di tutte le strutture necessarie per trascorrere una splendida vacanza. Le camere, recentemente ristrutturate, offrono il massimo comfort mentre la cucina è in grado di viziare anche i più esigenti.

- Seabel Rym Beach, DjerbaDjerba, Tunisia. Tel.:+216 75 745 614. Ubicato su una delle più incantevoli spiagge della Tunisia, caratterizzata dalla sabbia bianca e le tonalità caraibiche del mare, è un resort, giustamente apprezzato per l’ottimo livello della ristorazione, la splendida posizione e la qualità dei servizi offerti.

- Radisson Blu Palace Resort & Thalasso, Houmt Souk Zone Touristique 1, Sidi Mehrez Mezreya, Houmt Souk? 4128, Tunisia. Tel.:+216 75 757 600. Un 5 stelle elegante e raffinato, adagiato su una bella ed immensa spiaggia privata di sabbia bianca. Il resort, unico nel suo genere, regala interni etno ed high-tech e 296 tra camere e suites, con connessione internet. A disposizione degli ospiti 4 ristoranti a tema, e 5 bar. Stupendo l’annesso centro di Thalassoterapia, uno spazio dedicato di circa 3000 mq con vista sull’azzurro del Mediterraneo, con una vastissima gamma di trattamenti di alto livello per il corpo e lo spirito!

- Hasdrubal Prestige Thalassa & Spa B.P. no 82, Midou 4116, Tunisia. Tel.:+216 75 730 657. Un 5 stelle superior dall’architettura orientaleggiante, che offre agli ospiti solo sistemazioni in suite. Sono 210 le “camere”, dai 100 ai 350 mq, 3 junior suite e la Presidential suite suddivise nei tre piani delle due ali che fanno da contorno al corpo centrale e delimitano l’importante piscina scoperta suddivisa in 3 aree: dolce, salata e termale. L’hotel è in posizione strategica vicino al campo da 18 buche, a mezz’ora dall’aeroporto di Djerba Zarzis. Il trattamento è solitamente di b&b con la possibilità di scegliere fra 3 ristoranti e 3 bar. Completa il quadro la piscina coperta e il centro thalassoterapico di 5mila mq, 5 cabine per il beauty center e massaggi asiatici e orientali che si tengono in 21 stanze differenti, oltre a strutture per algoterapia, jacuzzi, idromassaggio, hammam......

ENTE NAZIONALE TUNISINO PER IL TURISMO, Via Pantano, 11, 20122 Milano.Tel.: 02 86453044 - fax: 02 822752; email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
, www.tunisiaturismo.it.

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