WEEKEND DI PRIMAVERA A MENTONE

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A volte per staccare la spina non serve prendersi una lunga vacanza, a volte basta semplicemente godersi un weekend lontano da casa, in una destinazione nuova o in una che ci ha rubato il cuore tempo fa. Così si possono scoprire, a pochi passi dal confine italiano, borghi, paesini o città raggiungibili con l’auto in uno spensierato viaggio on the road oppure con treni o autobus, per potersi spostare in totale libertà e tranquillità semplicemente con uno zaino. Per il nostro fine settimana abbiamo scelto Mentone, bellezza sospesa tra mare, montagna e giardini.

Appena vi si giunge la prima sensazione è quella di entrare in una cartolina: case color ocra accostate ad edifici colorati e vivaci che si affacciano su vicoli stretti e piazzette con negozi di prodotti tipici a base di lavanda e limoni, dominati dalla basilica di Saint- Michel Archange, gioiello dell’arte barocca, dalla quale è possibile godere di un’incantevole vista del panorama fino a VentimigliaConosciuta per la Fête du Citron, il carnevale agrumato della Costa Azzurra tra esposizioni suggestive e sfilate coloratissime, in realtà è in grado di offrire tanto anche nel segno della natura, del patrimonio cultura e architettonico nonché del gusto e dello shopping.

Un gioiello da conoscere e da assaporare appieno che vi invitiamo a scoprire insieme a noi.

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1. Città vecchia: Un incantevole dedalo di stradine e scalini dal fascino vagamente italiano, piazzette ombreggiate che si affacciano sul mare, casette colorate dai toni del giallo, rosa e arancione  con persiane che filtrano la luce, preservandole dagli assalti del sole, campanili lungo i quali si arrampicano filari di erica, tetti con tegole di vernice e piccoli monumenti locali che raccontano la sua storia e non solo, negozi di brocanteurs dove scovare vecchi cimeli art nouveau, la classica francesissima giostra vintage e botteghe artigianali dove acquistare prodotti tipici come la lavanda, il Limoncello fatto con i limoni locali, marmellate e confetture e cesti di paglia...... Imperativo categorico qui una sosta alla Maison Herbin, un negozio che propone un'enorme selezione di marmellate e confetture prodotte a livello locale. Non lasciatevi scappare gusti originali come violette e arance amare o la combinazione di lamponi, fragole e basilico. Sebbene i prezzi siano superiori a quelli del mercato, la qualità e la genuinità dei prodotti vale senza dubbio la spesa.

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2. Giardini Biovès: Mentone è rinomata per la cura e l’attenzione dedicata ai fiori e alle piante. Gli eleganti giardini sono uno dei suoi elementi più caratteristici, testimonianza del fastoso periodo della Belle-Epoque quando la città richiamava reali e le più importanti personalità del momento la sceglievano per trascorrere lunghi periodi di vacanza. Giardini tanto belli che molti hanno ottenuto il riconoscimento di “Jardin Remarquable”. Nel cuore della città, imperdibili, sia per una passeggiata che per una sosta relax i Giardini Biovès, allestiti sulla copertura del fiume Careï, tra prati fioriti, essenze esotiche, sculture e fontane. Sono proprio loro che, fino al primo maggio, ospitano i giardini effimeri del Festival des Jardins de la Côte d'Azur, il concorso internazionale di creazioni paesaggistiche, a scadenza biennale, diventato, in breve tempo, uno degli appuntamenti più importanti della Costa Azzurra. Qui sono presentati tre giardini in concorso (da Paesi Bassi, Croazia, Guyana francese), tre eccellenti proposte che sul finire della passeggiata lasciano il posto Le temps est une question de perspectives, una proposta fuori concorso che propone un parallelo tra la vita che scorre e le due linee di fuga, che si restringono man mano che si procede "illustrandole" con foto che evocano l'infanzia, la maturità e la vecchiaia di Jean Cocteau, per il quale "il tempo è una questione di prospettive".

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3. Promenade du Soleil: il lungomare di Mentone, si estende per due chilometri costeggiando la spiaggia della città. È il luogo perfetto per una passeggiata rilassante con il mare da un lato e dall'altro eleganti e aristocratici edifici dalle tipiche architetture Art Nouveau, lussuosi hotel, boutique, il Casino, bar e ristoranti dai quali arrivano profumi che raccontano le tradizioni culinarie di un territorio generoso. Qui se desiderate fare un pit stop goloso vi segnaliamo il Paris Palace, un ristorante con un menù davvero interessante, pieno di sapori sorprendenti e magnificamente presentato e illustrato da personale gentile e simpatico. Per gli amanti del gioco il Casino Barrière, aperto dalle 11 alle quattro del mattino, offre il brivido della roulette, del blackjack, del poker e di altri giochi magari in compagnia di un buon drink al Café des Sports.

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4. Le Halles Municipales: nei pressi del lungomare nel centro storico, in una splendida struttura storica non particolarmente grande, dalle 6 alle 13, il colorato Marché des Halles, eletto “più bel mercato della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra” nel 2019, è la sosta giusta per conoscere la gente del posto e una serie di prodotti alimentari freschissimi: frutta, pane, pesce, formaggio, verdura... Le verdure fresche provengono spesso direttamente da orti coltivati dai negozianti stessi. Se siete amanti del buon vino, all'interno del mercato si trovano anche un'ottima enoteca e una gastronomia. Non perdetevi poi la Socca, uno dei street food più celebri del Sud della Francia fatto di ingredienti semplici, farina di ceci, acqua, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Un piatto povero, ma assolutamente gustoso... da provare magari abbinandolo ad un buon bicchiere di vino rosé della Provenza.

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5. Basilica di San Michele: accessibile dal mare tramite maestose scale, che portano dal livello del mare alla città vecchia, fu progettata nel '600 dall’architetto genovese Lorenzo Lavagna ed elevata al rango di "basilica" per decreto di Papa Giovanni Paolo II nel 1999. Caratteristico il suo campanile, il "Campanin", punto focale del panorama della città per chi viene dal mare, e l’elegante piazza su cu si affaccia, completamente ristrutturata sul disegno originale nel 2006 con l'utilizzo di più di 250.000 ciottoli bianchi e neri, sede dell'estivo Festival di Musica Classica, raduno di musica di altissima qualità che negli anni ha visto esibirsi più grandi artisti classici del mondo. Solo per fare qualche nome, la pianista portoghese Maria João Pires, insignita nel 2002 del prestigioso IMC-Unesco International Music Prize, il violoncellista francese Gautier Capuçon, chiamato lo strumento dalla voce umana col suo Matteo Goffriller del 1701, ma anche il grande soprano  tedesco Diana Damrau. All’interno le tre navate a quattro campate formano una croce latina, mentre un arco trionfale la separa dal coro, decorato con stucchi e lesene marmoree. L’altare in marmi policromi è sormontato da una statua lignea dipinta del 1820 rappresenta San Michele che uccide il dragone. Le cappelle laterali sono ornate di retabli, di cui uno dedicato alla patrona monegasca Santa Devota.

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6. Jardin botanique exotique du Val Rahmeh: a pochi chilometri dal centro, un angolo di paradiso che da solo merita un viaggio nella città dei limoni. Creato all’inizio del XX secolo da un generale britannico, Sir Percy Radcliffe, come omaggio all’adorata moglie e acquistato nel 1957 da Miss May Campbell, una ricca e facoltosa donna inglese appassionata di fiori, ora è di proprietà dello Stato francese, che ne ha affidato la gestione al Museo nazionale di Storia Naturale che lo ha trasformato da giardino privato in un orto botanico dove un centro di ricerca svolge un ruolo importante nell'acclimatazione delle piante esotiche e nella conservazione delle specie in via di estinzione. Composto da più appezzamenti a terrazza, attorno ad una villa con muri color ocra, in stile italiano-provenzale, restaurata negli anni 20 del 900, è organizzato in aree tematiche, tra cui regioni tropicali e subtropicali, alberi da frutto e persino uno speciale settore dedicato a piante medicinali e culturali, magiche e tossiche senza dimenticare l’unico esemplare europeo di Sophora toromiro, originario dell’isola di Pasqua dove è estinto. Oltre 1.500 specie di piante provenienti da tutto il mondo. Tappa obbligata e tutta da instagrammare l'idilliaco stagno delle ninfee, degno di uno dei più bei quadri impressionisti di Monet, con la meravigliosa vista del mare sullo sfondo. 

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7. Spiagge: spiagge private e spiagge pubbliche, di ciottoli o di sabbia, con attrezzature sportive di prim'ordine, facilmente raggiungibili o dal carattere selvaggio, accessibili anche agli animali come la Plage Hawaii, la stretta spiaggia di ciottoli, subito dopo il porto di Garavan, uno dei più grandi porti della Costa Azzurra con i suoi 770 posti barca, prediletta dagli amanti della quiete e dai pescatori o quella riservata ai non fumatori come la spiaggia di Fossan, vicino al Museo Jean Cocteau, ideale anche per gli amanti dell’abbronzatura e le famiglie che qui trovano giochi per i più piccoli. Gettonatissima la scenografica Plage des Sablettes, incastonata come una gemma preziosa tra il Porto di Garavan e il Vieux Port, una bellissima cala di sabbia dorata che si allunga per circa 350 metri lungo il Quai Bonaparte con alle spalle le casette colorate della Vieille Ville che si specchiano su un mare quasi sempre calmo che sfuma dal verde chiaro al blu scuro, perfetto per una nuotata o un’escursione al largo. Un luogo per tutti i gusti, culto del dolce far niente, frequentato al tramonto per un aperitivo pieds dans l'eau mentre nella vicina Promenade du Soleil bar e locali si riempiono in attesa della movida.

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8. Pecora Negra: se anche all'estero non puoi fare a meno della pizza, affacciato sulla frequentatissima spiaggia des Sablettes, il Pecora Negra ti attende con una pizza "stellare". Il locale, con un grande dehors e un’area più contenuta all’interno, è praticamente identico a quello di altri nella zona, ma il “palmarès” di chi l’ha aperto è decisamente fuori dal comune: Pecora Negra nasce a luglio 2019 dall’iniziativa di Mauro Colagreco, deus ex machina, un po’ italiano, un po’ argentino, un po’ francese, del Mirazur, il ristorante che lo ha consacrato miglior chef del mondo e con il quale ha ottenuto tre stelle Michelin, con una cucina fatta di piatti leggeri, colorati, contemporanei che sono il risultato della personale reinterpretazione di tutte le diverse culture che ha incrociato nel corso della sua vita, dal dna italo-argentino ai cuochi francesi con cui ha lavorato, al Brasile dell’amata moglie fino alla cultura locale e all'ambiente naturale del confine franco-italiano dove si trova il ristorante. Nel menù nove pizze realizzate con farine biologiche ovviamente con prodotti che rispettano la stagionalità per garantire qualità e sapori nel piatto. Tra quelle speciali: la Cetara, con salsa di pomodoro biologico, acciughe, olive taggiasche, pomodori, mozzarella e basilico; la Genovese, con pesto di Roberto Panizza, mozzarella, Grana Padano e basilico; la Jardin, con mozzarella, spinaci, melanzane, pepe e basilico e naturalmente la Pizza du moment, secondo l’ispirazione di Mauro Colagreco. Ogni settimana cambia, e il giorno della mia visita si presentava con fior di latte, fichi, formaggio fresco di capra, rucola, prosciutto di Parma.

Info: www.menton-riviera-merveilles.fr, www.festivaldesjardins.departement06.fr,

www.cotedazurfrance.frwww.france.fr/it.

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