MILANO, TEATRO ELFO PICCINI: DAL 26 GIUGNO IN SCENA GLI ULTIMI TRE SPETTACOLI DELLA STAGIONE 22/23

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In sala Bausch dal 26 al 30 giugn, ultimo spettacolo della rassegna Nuove Storie 2023, LA MACCHIA,  scritto e diretto da Fabio Pisano, con Francesca Borriero, Michelangelo Dalisi, Emanuele Valenti, produzione Liberaimago di Napoli, co-prodotto con la Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e il contributo dei Teatri Associati di Napoli Liberaimago, con il contributo del Campania teatro Festival 2022.

Un ragazzo, un giovane, forse straniero, bussa al primo piano della palazzina di periferia in cui vive, per parlare con i proprietari di casa. Il fatto è che il loro bagno perde, da qualche parte. Perde acqua. E questo ha provocato la formazione di una macchia di umido proprio sul suo soffitto. È lì per farlo presente, per trovare una soluzione insieme alla coppia, marito e moglie. Il dialogo tra i tre è un dialogo violento, in totale (dis)ascolto, in cui i due proprietari non hanno nessuna intenzione di far controllare i tubi del loro bagno anzi, sembrano infastiditi dalla richiesta. Il testo vive di una profonda incomunicabilità tra i protagonisti. Un’incomunicabilità al limite dell'assurdo: i dialoghi sono stretti, brevi, freddi e si alternano a monologhi che sembrano rivolgersi più ad un ‘altrove’ che all'interlocutore di turno. Ognuno dei tre protagonisti vive una propria condizione ‘confinata’, nessuno in quell'appartamento è a proprio agio: né i proprietari, né l'ospite, giunto lì per un preciso e banale motivo.

In sala Shakespeare dal 27 giugno all’1 luglio Festen- Il gioco della verità, di Thomas Vinterberg, Mogens Rukov e Bo Hr. Hansen, adattamento per il teatro di David Eldridge. A firmarne la regia in questo primo adattamento italiano è Marco Lorenzi, regista diplomato alla Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino e fondatore della compagnia Il Mulino di Amleto (vincitrice Premio della Critica ANCT 2021) della quale TPE ha già coprodotto alcuni lavori: Ruy Blas di Victor Hugo, Platonov di Anton Čechov e Kollaps di Philipp Löhle. Thomas Vinterberg, tra i fondatori di Dogma 95, con Festen ha vinto nel 1998 il Premio della Giuria al Festival di Cannes; nel 2021 il suo film Un altro giro ha vinto il Premio Oscar per il miglior film straniero.

In Sala Fassbinder dal 27 al 30 giugno, Pigmalione, con Giacomo Ferraù, regia e drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana, produzione Eco di fondo. Ispirato alla vera storia di Kurt Gerron, un regista ebreo a cui il Terzo Reich commissionò un documentario su Terezin. Terezin era un campo di concentramento vicino Praga e Kurt uno dei prigionieri. Un documentario sulla vita del ghetto-modello. Un film che doveva dare una versione assolutamente falsa della realtà sulle condizioni di vita nei campi di concentramento. Per organizzare l’inganno e rendere tutto verosimile, le SS ordinarono ai prigionieri di “abbellire” il ghetto e di ‘metterlo in ordine’: furono creati giardini, si dipinsero le case, addirittura sugli edifici vennero poste finte insegne di scuole e teatri. Furono gli stessi Ebrei a lavorare al film propagandistico come attori, comparse e scenografi. Uno spettacolo che si interroga sul rapporto tra verità ed arte, sulla funzione sociale di una creazione artistica. 

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