MILANO, DANDINI E SCIFONI AL CASTELLO

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Il #teatrocarcano di #milano parteciperà quest'anno con un doppio appuntamento teatrale a #milano è Viva 2023, il calendario di eventi organizzato dal Comune di #milano al Castello Sforzesco.

Sabato 24 giugno in scena "Vieni avanti, cretina. NEXT!", un esplosivo format teatrale tra provocazione e comicità interamente al femminile, un varietà ideato e condotto da #serenadandini e prodotto dal #teatrocarcano.

Giovedì 20 luglio è la volta di "Santo Piacere. Dio è contento quando godo", di e con #giovanniscifoni, un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile per avventurarsi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana.
Sabato 24 giugno ore 21 Castello Sforzesco Vieni avanti cretina, NEXT! Varietà ideato e condotto da #serenadandini insieme a Martina Dell'Ombra (Federica Cacciola), Cristina Chinaglia, Laura Formenti, Annagaia Marchioro, Germana Pasquero, Rita Pelusio Coordinamento artistico Paola Cannatello Produzione #teatrocarcano «Questo format teatrale vuole finalmente celebrare la
"cretineria" al femminile! Un'esclamazione che può sembrare audace di questi tempi ma perfettamente in linea con la lunga strada in salita dell'emancipazione delle donne.

Anche la comicità è stata da sempre un campo di battaglia in cui gli uomini hanno mantenuto ruoli privilegiati da protagonisti, relegando il sense of humour femminile a un simpatico contorno di poco valore. Virginia Woolf aveva già capito più di un secolo fa che l'umorismo era stato negato alle donne affermando che: "Le donne e i bambini sono i principali rappresentanti dello spirito comico..." quindi è arrivato il momento di riprendere in mano questo scettro.
Madeleine Albright – primo segretario di stato americano – una Grande Madre che di potere se ne intende – dichiarò convinta che la vera parità sarà raggiunta solo quando una donna cretina potrà avere lo stesso incarico di responsabilità di un uomo cretino che invece è riuscito a fare comunque carriera nonostante la sua palese stupidaggine... non è un'ingiustizia? Visto che per essere accettate noi dobbiamo sempre dimostrare qualcosa, essere super-woman, laureate eccellenti, geni... con questo format teatrale vogliamo dire basta alla sindrome di Ginger Rogers che deve fare tutto quello che fa Fred Astaire ma sui tacchi e camminando all'indietro: è arrivato il momento di rivendicare la nostra stupidera.

Per secoli ci hanno dato delle cretine e finalmente possiamo deliberatamente definirci tali da sole in una serata di comicità interamente al femminile che trae ispirazione per il titolo dalla battuta del varietà "Vieni avanti, cretino!", resa famosa dai Fratelli De Rege. È un gioco, una provocazione... perché ricordatevi dietro a una grande cretina spesso si
nasconde una donna troppo intelligente per farlo vedere ...».

Giovedì 20 luglio ore 21 Castello Sforzesco
SANTO PIACERE
di e con Giovanni Scifoni
regia Vincenzo Incenzo
danzatrice Anissa Bertacchin
produzione Viola Produzioni S.r.l.

Non c'è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta? Come la mettiamo con il VI Comandamento? Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i conti non tornano.
Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una agognata indipendenza. Come in tutte le guerre, nel tempo mutano le strategie e i rapporti di forza. Ma noi, credenti, bigotti o atei incalliti, continuiamo ad inciampare nelle nostre mutande, tra dubbi e desideri. Scifoni ha un piano: porre fine all'eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l'anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l'amore più puro, in grazia di Dio. Sequestra così per un'ora il mezzo il pubblico e lo pone al
centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede, in metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don Mauro schiavo di un catechismo improbabile, e l'illuminato Rashid, pizzettaio musulmano modernista.

In un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile, alto e comico al contempo, Scifoni fa rimbalzare Papi e martiri, santi e filosofi, scimmioni primitivi e cardinali futuribili, anni '80 e Medioevo, dribblando continuamente la tentazione di un meraviglioso e furastico corpo femminile che incombe sulla scena a intervalli regolari per saggiare l'effettiva disintossicazione da sesso del pubblico; liberandosi di pregiudizi, luoghi comuni e vestiti, Scifoni ci trascina seminudo a riva con l'ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d'accordo Piacere e Santità:
un ballo lento degli affetti e dei ricordi che ci farà uscire, dopo tante risate, con le lacrime della commozione.

 

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