MILANO, CON TEATRO CARCANO E HUMANITAS: LA SALUTE FEMMINILE VA IN SCENA

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La salute femminile va in scena, iniziativa nata grazie alla collaborazione tra il Teatro Carcano di Milano e il centro Humanitas per lei dell’ospedale Humanitas San Pio X di Milano, crea un inedito connubio tra teatro e prevenzione.

L’obiettivo è sensibilizzare sull’importanza del mantenimento di stili di vita sani e sul ruolo della donna nella società attuale, al fine di superare pregiudizi ancora profondamente radicati e promuovere l’emancipazione sociale delle donne.

In programma, quindi,  dal 28 ottobre due laboratori teatrali gratuiti in ospedale, dedicati alla prevenzione in menopausa e gravidanza ed ai tabù sulla salute femminile in queste delicate fasi della vita, per promuovere una maggiore consapevolezza di sé.

A seguire, una performance  di e  per  sole donne, Svelarsi, che  porta  sul  palco  del  Carcano il corpo femminile. Una provocazione dai risvolti lampanti: svelarsi per le donne prelude alla cura dei tabù che ammalano l’anima e delle malattie che aggrediscono i corpi.

A tenere le fila di questo ambizioso progetto è la drammaturga, regista e attrice Silvia Gallerano, che torna ad indagare le verità rivelate dal mettersi nuda in scena dopo l’esperienza dello spettacolo La merda di Cristian Ceresoli che ha riempito per 10 anni i teatri di tutt’Italia. 

La salute femminile va in scena è, quindi,  un virtuoso e innovativo progetto che sfrutta la potenza dell’arte teatrale e il suo linguaggio esperienziale per promuovere la salute della donna.
Un’occasione per portare fuori dall’ospedale importanti consigli clinici di prevenzione, diagnosi e cura, e un’occasione per portare l’arte performativa fuori dal teatro come efficace strumento educativo capace di influenzare positivamente le persone.
Un impegno rafforzato dai dati: nonostante la prevenzione sia un fattore chiave per la salvaguardia della salute femminile, buona parte delle donne italiane non si è sottoposta nell’ultimo anno a screening per cancro, malattie cardiache, diabete o malattie/infezioni sessualmente trasmissibili.

Senza dimenticare che, negli ultimi anni, è aumentata l’incidenza di tumori. I più frequenti nel 2022 per le donne: il tumore della mammella (55.700 casi), del colon-retto (22.100), del polmone (14.600), dell’endometrio (10.200) e il tumore della tiroide (8.700).

Un felice connubio, quello tra il centro Humanitas per lei e il Teatro Carcano, diretto dal 2021 da tre donne coraggiose, che si prepara ad avviare la nuova stagione mantenendo vivo uno dei punti forti che ha contraddistinto la programmazione a cura della nuova direzione artistica: la particolare attenzione allo sguardo femminile, per interpretazione e tematica.

Il primo laboratorio, in programma sabato 28 ottobre presso il centro Humanitas per lei, sarà dedicato alla menopausa, un passaggio importante nella vita di ogni donna, spesso associato all’idea della sottrazione, alla perdita della fertilità, della sessualità, dell’energia.
Un “meno” che in realtà nasconde tanti “più”, tante occasioni da cogliere per affrontarla al meglio, con un nuovo equilibrio e una nuova qualità della vita.

Il secondo laboratorio è invece previsto sabato 18 novembre, sempre in ospedale, e sarà rivolto alle mamme e alle future mamme, che potranno affrontare ansie e paure attraverso un’esperienza di movimento, recitazione, ascolto e confronto con le proprie compagne di laboratorio.

Gli spunti più interessanti emersi durante i laboratori saranno poi raccolti dalla regista Silvia Gallerano e condivisi attraverso un costante aggiornamento del copione dello spettacolo Svelarsi, in scena al Teatro Carcano di Milano dall’8 all’11 febbraio 2024.
Otto attrici in scena, solo corpi femminili per una platea solo femminile, per non contaminare il rito del comune sentire da cui nasce la catarsi propiziata dal teatro.
Un percorso di ricerca dedicato alle donne per riappropriarsi dello spazio negato dal patriarcato. E per farlo non si può che parlare di corpo, svelandolo, anche fisicamente.
Un vero e proprio happening, unico e originale, per esplorare l’identità femminile a trecentosessanta gradi.
Al termine delle performance in programma una talk di approfondimento a cura degli specialisti del centro donna Humanitas per lei.

I laboratori teatrali in ospedale e lo spettacolo Svelarsi

MENO CHE? MENO A CHI? IN SCENA TUTTI I PIU’ DELLA MENOPAUSA
SABATO 28 OTTOBRE, ore 15.00-18.00
Centro Humanitas per lei – Ospedale Humanitas San Pio X, via F. Nava 31, Milano
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria a questo link sul sito
www.humanitas-sanpiox.it
Posti limitati
La premenopausa e menopausa sono un passaggio importante nella vita di ogni donna, spesso associato all’idea della sottrazione, alla perdita della fertilità, della sessualità, dell’energia.
Un “meno” che in realtà nasconde tanti “più”, tante occasioni da cogliere per affrontarla al meglio, con un nuovo equilibrio e una nuova qualità della vita.
Come? Con consapevolezza e fiducia in sé stesse.
Durante il laboratorio, attraverso il dialogo, il movimento e la recitazione verranno “messi in scena” tutti i cambiamenti che la menopausa porta, dall’aumento o la perdita di peso alla comparsa delle prime rughe fino ad una nuova sessualità per conoscerli e affrontarli con serenità anche grazie ai consigli clinici degli specialisti.

Obiettivi:
– Prendere consapevolezza dei cambiamenti fisici, psicologici e sociali di questa
nuova fase della vita
– Rielaborare in modo positivo e concreto i cambiamenti della premenopausa e
menopausa
– Scardinare i pregiudizi e falsi miti nella rete familiare e sociale
– Continuare a fare prevenzione e prendersi cura della propria salute
Un’occasione per conoscere e vivere a pieno tutti i “più” della menopausa.
Il laboratorio in collaborazione con il Teatro Carcano si svolge con Silvia Gallerano, drammaturga e regista dello spettacolo teatrale Svelarsi e con le specialiste del Centro Humanitas per lei.

MAMME IN SCENA
SABATO 18 NOVEMBRE DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 17.30
Centro Humanitas per lei – Ospedale Humanitas San Pio X, via F. Nava 31, Milano
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria a questo link sul sito
www.humanitas-sanpiox.it
Posti limitati
Dall’allattamento esclusivo al seno al cesareo fino al rientro al lavoro e all’accettazione del proprio corpo nel post parto. L’esperienza laboratoriale, attraverso il teatro e strumenti di comunicazione alternativi a quelli consueti, vuole dare alle future mamme la possibilità di affrontare ansie, paure, tabù attraverso un’esperienza di movimento, recitazione, ascolto e confronto con le proprie compagne di laboratorio.
Niente giudizi e pregiudizi, solo la libertà di esprimersi e di approfondire ogni scelta ed opportunità.
Obiettivi:
– Entrare in contatto profondo con il proprio corpo, le sensazioni e le emozioni senza giudicarsi
– Rielaborare in modo positivo e concreto inquietudini e speranze
– Valorizzare il proprio ruolo di donna e mamma nella rete familiare e sociale
Un’occasione di spensieratezza per raccontarsi, sorprendersi, emozionarsi, ma anche divertirsi!
Il laboratorio in collaborazione con il Teatro Carcano si svolge con Silvia Gallerano, drammaturga e regista dello spettacolo teatrale Svelarsi e con le specialiste del Centro Humanitas per lei.

SVELARSI
Dall’8 all’11 febbraio 2024 – Teatro Carcano Milano
drammaturgia e regia di Silvia Gallerano
di e con Giulia Aleandri, Elvira Berarducci, Smeralda Capizzi, Benedetta Cassio, Livia De Luca, Chantal Gori, Giulia Pietrozzini, Silvia Gallerano con la voce di Greta Marzano e il contributo di Serena Dibiase
allestimento luci Camila Chiozza
consulenza costumi Emanuela Dall’Aglio
produzione Teatro di Dioniso in collaborazione con PAV nell’ambito di Fabulamun di Playwriting Europe
in collaborazione con SIAE con il contributo di MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio
Spettacolo in collaborazione con il Centro Humanitas per Lei dell’ospedale Humanitas San Pio X
Solo corpi femminili: è questo l’esperimento.
Si tratta di una chiamata. Risponde chi se la sente. Non è per tutti. È per chi ha voglia di incontrarci. Non ci mostriamo come animali di uno zoo. Accogliamo chi è interessata a rispecchiarsi.
Ci sono parole. Tante. Che coprono, che proteggono i corpi. E poi ci sono i corpi. Così come li guardiamo allo specchio quando ci svegliamo. Prima di camuffarli per camminare in mezzo agli altri.
Sai quando si dice: immagina una persona che ti fa paura mentre è nuda. Per smontarla. Per vedere che è composta dagli stessi pezzi che compongono te.
Ecco, noi ci spogliamo proprio. I nostri pezzi li mostriamo tutti.
E come i nostri corpi mostrati a pezzi, così si presenta il lavoro. Una composizione di quadri, fatti di immagini e parole. Una successione di tappe, per arrivare ad assemblare i giusti pezzi, per trovargli collocazione. Per trovargli visione.

Svelarsi è un’altalena tra un senso di invasione, una mancanza di spazio, una compressione, da una parte; la potenza, lo strabordare, la risata travolgente, dall’altra.
La cultura patriarcale che ancora ci circonda insegna alle donne, sin da piccole, a limitare i propri desideri di potenza, ad accettare invasioni di campo da parte dell’altro sesso (dove il campo è il corpo), a mettersi in disparte e per senso di costrizione spesso a esplodere.
Si parte da vissuti diversi che hanno una nota comune: di umiliazione, di mutilazione, di invisibilità.
Messi insieme, tutti questi vissuti, si mostrano per quel che sono: semplici soprusi, spesso meschini. Se ne vedono i contorni tragicomici, si impara a riderci su e a rispondere con una potenza che non è stata sopita.
Il lavoro di scrittura è un lavoro condiviso: ogni attrice ha scritto con le parole o con il proprio corpo la sua presenza in questo lavoro.
La scrittura non è solo di parole, anzi è soprattutto una scrittura di corpi. Le parole a volte sono gli inganni, il rumore dell’abituale: i corpi, in questi momenti di svelamento rivelano la vera essenza, il discorso non articolato ma presente.
Svelarsi è un percorso di ricerca. Per questo si rivolge a un pubblico esclusivamente di donne (cis, trans e non binarie). Tutte quelle che si sentono e definiscono donne.
Non si tratta di creare uno spazio sicuro per chi è sul palco, ma di indagare che cosa succede ai corpi simili di chi assiste, domandarsi se il proprio corpo risuona più profondamente con quello che vede, nudo, in scena.

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