LA GIACCA GENDERLESS, DOUBLE E A STILE LIBERO

La vedi e capisci che ha qualcosa di diverso. Che ti attrae, come una calamita. Sarà che è una giacca nera e oversize, due plus che la rendono di tendenza ma anche al di sopra delle mode: non smetterà di piacerti, domani.

 

Sarà che è da donna. No, è da uomo.

Anzi, è genderless e sta bene a tutti. Sarà che è di pelliccia sintetica. O forse no, è in nylon logato. O forse no, ha una doppia anima ed è nata per sorprendere.

 

Sarà che è grintosa e urbana, ma spinge anche a una libera interpretazione: più sei creativo, più sarà versatile, trasformandosi in quello che vuoi tu.

 

Nasce, infatti, dalla filosofia di HUGE JPG, start up fondata in tempo di lockdown da Alberto Bonvento e Daniele Rocco Casati, giovani imprenditori il cui modello di business si basa su un design d’impatto, genderless ma con il comfort al centro.

 

La grafica iconica di matrice eighties, le forme over con cui giocare a scambiarsi i pezzi clou del guardaroba, un’atmosfera sperimentale sospesa tra moda, estetica digitale, musica, arte, miscelate (insieme alla voglia di non prendersi mai troppo sul serio) per dare vita a colpi di scena inaspettati, fanno dei capi HUGE JPG il nuovo baluardo della Gen Z e di tutti quelli che cercano un prodotto fluido, senza genere, senza stagione, ma di altissima qualità.

 

In più, la filiera è cortissima e concentra tutte le attività produttive tra Como, Gallarate e Varese, puntando sul made in Italy e annullando ogni spreco: basti pensare che questa giacca in edizione limitata è disponibile solo in preordine. Appartiene alla collezione "Chapter 1" ed è double face: ha una calotta interna (o esterna?) in nylon stampato e una esterna (o interna?) in pelliccia sintetica.

 

Chiusa da una zip e con collo rialzato, ha comode tasche ed è perfetta per tenere a bada i capricci meteo delle mezze stagioni. Non esiste occasione in cui non sfoggiarla: si può infilare sopra la divisa di yoga, sul tubino nero, sui jeans di ogni tipo, sui pantaloni della tuta o i classici a sigaretta e, anche, su un lungo abito da sera, lieve, di chiffon, per onorare l’arte di accostare in modo insolito materiali tanto diversi tra loro. A stile libero.

 

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