IL PROF MASSIMO GALLI A RADIO 105

“ORGANIZZARE UNA CAMPAGNA VACCINALE CHE NON HA PRECEDENTI NELLA STORIA NON SARÀ FACILE, QUINDI ANCH'IO CREDO CHE SE AVESSI DELLE CRITICHE CERCHERÒ DI FARLE COSTRUTTIVE E DI MORDERMI LA LINGUA PERCHÉ NON È UNA COSA FACILE DA METTERE IN PIEDI E NEMMENO OVVIA”

 

“IO MI AUGURO CHE SI POSSA AVERE IMMUNIZZATO IL MONDO DELLA SCUOLA ENTRO L'INIZIO DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO IN MODO CHE L'ANNO PROSSIMO TUTTI QUANTI POSSANO ANDARE A SCUOLA IN SICUREZZA”.

 

Il prof. Massimo Galli, responsabile del Reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, è stato in onda su Radio 105 all’interno di “105 Friends”, il programma di Tony Severo e Rosario Pellecchia.

Questi alcuni passaggi del suo intervento:

 

Alla domanda in che situazione siamo dal punto di vista della malattia il professor Galli ha risposto:

“Siamo quelli che avendo in un'alluvione l'acqua a metà tetto, avendola avuta poi oltre al naso, ritengono di essere fuori dai guai e di potere di nuovo aprire le dighe. Evidentemente non va bene così certo che altrimenti l'acqua torna a coprirti fino a tutta la testa. L'indicazione quindi è stare il più possibile a casa propria, stare il più possibile in una situazione con prudenza soprattutto nei confronti degli anziani”.

In ospedale va molto meglio rispetto a qualche settimana fa, è stato il segnale che ha consentito di cambiare colore a questa o a quella regione, poi abbiamo visto cosa è successo con tutta la gente ammassata ovunque e si è dovuto cambiare ancora registro. Attenzione che non ne siamo ancora fuori, che il virus tra l'altro non sta fermo, produce nuove varianti e quindi per non dover essere nelle condizioni di corrergli appresso in futuro dobbiamo tenere le debite prudenze”.

 

A proposito dei vaccini, “Il punto è che dovremmo riuscire a fare il vaccino in numero sufficiente e avere più del 70% della popolazione immunizzata non entro l'anno 3000, ma massimo entro la metà del 2021; questo dovrebbe essere l'obiettivo realistico.

Per ottenere questo risultato dobbiamo procurarci i vaccini che vengono prodotti a livello mondiale e che verranno distribuiti per tipo di vaccino. I 220 milioni di dosi che sono stati valutati come necessari e destinati al nostro Paese vedono rappresentati vari vaccini differenti in proporzione ai quantitativi di vaccino che l'Europa ha prenotato.

Alcuni costano molto di più, altri di meno, la scelta che è stata fatta non ha badato tanto ai costi quanto ad avere le dosi. Sappiamo che almeno 80 milioni di queste dosi delle due forniture principali sono sicuramente in ritardo per motivi tecnici.

 

Organizzare una campagna vaccinale che non ha precedenti nella storia -  in particolare in un Paese come il nostro dove la medicina a livello territoriale, a livello preventivo non ha brillato soprattutto perché sono anni che non si fanno investimenti in quella direzione - non sarà facile, quindi anch'io credo che se avessi delle critiche cercherò di farle costruttive e di mordermi la lingua perché non è una cosa facile da mettere in piedi e nemmeno ovvia. Alcuni fattori non dipenderanno da chi organizza la campagna vaccinale, ma dal fatto che l’approvvigionamento del vaccino arriverà o meno. La scelta individuale ‘io mi faccio quello al posto di un altro’ non esiste. Tu ti farai quello che sarà disponibile e che ti verrà assegnato”.


Alla domanda “Perché non vacciniamo i ragazzi sotto i 16 anni?”, il prof. Galli ha risposto: “Prima si pensa alle categorie più a rischio, gli operatori sanitari e gli anziani. 
Io mi auguro che si possa avere immunizzato il mondo della scuola entro l'inizio del prossimo anno scolastico in modo che l'anno prossimo tutti quanti possano andare a scuola in sicurezza”.

 

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