MILANO, ELFO PUCCINI: AFGHANISTAN: IL GRANDE GIOCO / ENDURING FREEDOM

dieci episodi in due spettacoli

di Lee Blessing, David Greig, Ron Hutchinson, Stephen Jeffreys, Joy Wilkinson, Richard Bean, Ben Ockrent, Simon Stephens, Colin Teevan, Naomi Wallace

traduzione Lucio De Capitani

regia Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani

con Claudia Coli, Michele Costabile, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Fabrizio Matteini,

Michele Radice, Emilia Scarpati Fanetti, Massimo Somaglino, Hossein Taheri, Giulia Viana

scene e costumi Carlo Sala, video Francesco Frongia

luci Nando Frigerio, suono Giuseppe Marzoli

coproduzione Teatro dell’Elfo ed Emilia Romagna Teatro Fondazione

in collaborazione con Napoli Teatro Festival, con il sostegno di Fondazione Cariplo

Un viaggio avventuroso lungo i destini dell'Afghanistan. Dieci brevi storie, poetiche e crudeli, che ci fanno guardare con altri occhi i rapporti tra Oriente e Occidente: perché quello che accade nell’Asia Centrale ha radici lontane, ma oggi ci tocca da vicino; perché il teatro e la storia possono ridisegnare i confini di ciò che pare ignoto e straniero.

Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani hanno diretto l’edizione italiana di un progetto di drammaturgia collettiva ideato dal Tricycle Theatre di Londra, firmando due spettacoli - Il grande gioco e Enduring freedom – che mettono in scena i testi più sorprendenti, da vedere in due serate o in un'unica coinvolgente maratona.

 

Il grande gioco racconta cinque episodi storici del periodo 1842 – 1996, portandoci a scoprire l'oriente romanzesco dei primi esploratori (Trombe alle porte di Jalalabad e La linea di Durand), per poi immergerci nelle atmosfere notturne e mélo della fuga del re Amannullah e della regina Soraya (Questo è il momento). Con la spy story Legna per il fuoco precipitiamo in un clima da guerra fredda che ci traghetta verso il terzo millennio. La prima parte si conclude con lo struggente Minigonne a Kabul, un’intervista “immaginata” al presidente Najibullah che, poco prima di venire catturato dai Talebani nel 1996, rievoca il suo sogno di un Afghanistan ‘moderno’.

 

Enduring freedom entra nel vivo degli anni attuali (fino al 2010): dall'ascesa dei Talebani e del terrorismo islamista (Il leone di Kabul ), alla morte del comandate Massud poco prima dell'11 settembre (Miele), che determina l’intervento militare degli Stati Uniti e degli alleati, tra cui l’Italia. I racconti si fanno via via più intimi e personali: i protagonisti di Dalla Parte degli angeli e di Volta stellata sono impiegati delle ONG e soldati inglesi, con tutto il loro carico di dubbi; solo nel bellissimo finale, Come se quel freddo, i conflitti sembrano trovare una possibile composizione in un sogno al di là della morte.

 

Dalla rassegna stampa

In scena Claudia Coli, Michele Costabile, Enzo Curcuru, Alessandro Lussiana, Fabrizio Matteini, Michele Radice, Emilia Scarpati Fanetti, Massimo Somaglino, Hossein Taheri, Giulia Viana, modificano voci e gesti per diventare questo o quel protagonista della storia, sfruttatori e sfruttati. Qualcuno da amare, molti da odiare, distanti per scelte e ideali. Dieci titoli per dieci storie che hanno diverse temperature e scelte poetiche.

C'è cinema e c'è televisione, c'è verità e c'è sogno disperato per una favola amara e tenera che chiude il percorso con un sospiro, un sussulto che dalla verità della cronaca ci porta lontano verso uno struggimento crudele. Ogni spettatore può scegliersi dove irritarsi, dove piangere, dove odiare, e comprendere che c'è, lontana ed estranea, gente da amare, anche con il teatro.

Giulio Baffi, la Repubblica

 

Note di regia

«È un esempio di quel teatro anglofono che ci piace e ci somiglia, spiegano i registi dell’Elfo che lo portano in scena in Italia. Che riafferma l'idea di un teatro che parla di civiltà continuando a essere vivo. Un teatro che difende la sua ostinata capacità di coinvolgere emotivamente e persino ludicamente lo spettatore, senza perdere nulla in fatto di qualità della scrittura. Gli autori ci restituiscono il risultato di una ricerca storica spesso accuratissima, ma la trasformano in materia coinvolgente, toccante e a volte poetica.

Storie notturne, sospese tra realismo e sogno, vedono materializzarsi personaggi che attraversano due secoli: semplici soldati, nobili e diplomatici senza scrupoli, spie, emiri, giovani re e regine, comandanti e mujaheddin, reduci, fragili vittime di una guerra che non sembra avere una fine. Eroici o spaventati, smargiassi o ironici, crudeli, temerari e spietati o generosi, ma sempre molto affascinanti. Grandi e piccoli protagonisti della storia inglese, afghana, pakistana e russa in quelle aspre terre di confine si muovono in una scena che abbiamo voluto fosse un “non-luogo”, spoglio e desolato come un centro di prima accoglienza in qualsiasi paese d’Europa: il punto d’arrivo di un viaggio disperato e doloroso che è cominciato duecento anni fa.

Dieci autori animano questo “place for people”: lo dilatano, lo trasformano, viaggiando dall’oriente sognato e romanzesco dei primi resoconti di viaggi ed esplorazioni, attraverso il melodramma noir del cinema americano, fino al realismo delle docu-fiction della televisione anglosassone e al finale dove, nel bellissimo testo di Naomi Wallace, il conflitto sembra trovare una sua possibile composizione solo in un sogno al di là della morte.

Un grande affresco, un polittico, un grande gioco, per sapere, per capire, per poter leggere la disperazione e la speranza negli occhi di chi è partito dalla valle del Panjshir per sedersi al nostro fianco in metropolitana».

 

 

Enduring freedom

23/27 ottobre, 3, 4, 6, 7, 8, 13, 14, 15, 21, 22, 23 novembre  

mar-sab 20.30 / dom 16.00

Il grande gioco

30, 31 ottobre, 1, 2,  3, 9, 10, 16, 17 e  24 novembre

mar-sab 20.30

Maratone

dom 28 ottobre, 11 e 18 novembre: Il grande gioco ore 16.00 + Enduring freedom ore 20.00

dom 25 novembre: Il grande gioco 11.30 + Enduring freedom 15.30

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