AL TEATRO CARCANO DI MILANO UN DON GIOVANNI PER GIOVANI INTERPRETI

 

IL DISSOLUTO PUNITO OSSIA IL DON GIOVANNI di Mozart, è il secondo capitolo -dopo il successo a ottobre della farsa comica di Gioachino Rossini La cambiale di matrimonio -  della prestigiosa collaborazione inaugurata nella stagione 2018/19 tra il Teatro Carcano, il Conservatorio di MusicaGiuseppe Verdi” di Milano e l’Accademia di Belle Arti di Brera: progetti nati con l’intento di “fare rete”, ovvero mettere insieme competenze di istituzioni diverse puntando sulle capacità di giovani musicisti, cantanti, compositori, registi, scenografi, macchinisti, fotografi che si affacciano al mondo del lavoro.

 

Coprodotto dal Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano, dall’Accademia di Belle Arti di Brera e dal Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, lo spettacolosarà in scena nella sala di corso di Porta Romana da venerdì 3 a domenica 5 maggio e si avvarrà della presenza dell’Orchestra Sinfonica e del Coro del Conservatorio “G. Verdi”, direttore Giuseppe Montesano. La scenografia è curata dall’Accademia di Belle Arti di Brera. La regia è firmata da Mattia Testi.

 

L’azione dell’opera muove dall’uccisione, per mano di Don Giovanni, del Commendatore, padre della nobile Donna Anna, accorso in difesa della figlia che Don Giovanni stesso ha tentato di sedurre mascherandosi da Don Ottavio, suo legittimo fidanzato. Lungo il primo atto, l’inguaribile libertino cerca di sedurre anche la contadina Zerlina nel giorno delle nozze, facendosi beffe del futuro marito Masetto, mentre Don Ottavio con Donna Anna, a cui si unisce Donna Elvira, già sedotta e abbandonata da Don Giovanni, continuano a dargli la caccia per vendicare la morte del Commendatore. Anche nel secondo atto Don Giovanni miete vittime: prescelta la cameriera di Donna Elvira per conquistare la quale Don Giovanni scambia i propri abiti con quelli di Leporello, suo servitore. È così che Leporello viene accerchiato da Masetto, Zerlina, Donna Anna e Don Ottavio: vedendolo vestito da Don Giovanni vorrebbero ucciderlo. A notte fonda, Don Giovanni si rifugia nel cimitero, dove ha luogo il suo primo confronto con la statua funebre del Commendatore, a cui Don Giovanni rivolge un invito. L’incontro tra i due nel palazzo di Don Giovanni gli sarà fatale: la gelida stretta di mano della statua del Commendatore trascinerà nell’abisso il protagonista dell’opera. 

 

Il mito del Don Giovanni si è formato attraverso tre fondamentali versioni. La prima opera in cui la figura di Don Giovanni compare (1630) è quella originata dalla coscienza religiosa della Spagna del Seicento, quando Tirso de Molina nel suo Burlador de Sevilla y convidado de piedraci dà una visione terrifica della fine di colui che ha peccato contro Dio e la religione. Svanito lo spirito religioso da cui era nata, la leggenda passa in Italia agli scenarî della Commedia dell’arte, attraendo, una volta giunta in Francia, l’attenzione di Molière. In questa seconda versione del mito siamo di fronte a un aristocratico, elegante uomo di mondo, scettico, cinico, gaudente. Ma è nell’opera che il motivo leggendario di Don Giovanni trova innumerevoli esempi: in opere comiche, operette popolari, balletti, pantomime che si susseguirono per tutto il Settecento, soprattutto in Italia e in Germania, per opera di musicisti oscuri, fino ad arrivare nelle mani di Da Ponte e Mozart (1787). Don Giovanni diventa qui un vero e proprio seduttore: un giovane cavaliere estremamente licenzioso, come è definito nell’indice, lanciato in continue avventure amorose e conquistatore, per il puro piacer di porle in lista, di donne d’ogni grado, d’ogni forma, d’ogni età.

È soltanto nella scena finale che egli assume una statura “eroica”. Di fronte allo spettro del Commendatore, messaggero della giustizia che si presenta a lui con forza inappellabile, tenacemente rifiuta di pentirsi, rappresentando l’ostinazione di colui che non vuol piegarsi e cedere, per orgoglio e superbia. La durezza dello scontro è estrema, e Don Giovanni sprofonda, inghiottito dalle fiamme dell’inferno, con un Ah! che suona terribile e raccapricciante.

 

Al Teatro Carcano di Milano

da venerdì 3 a domenica 5 maggio 2019

IL DISSOLUTO PUNITO OSSIA IL DON GIOVANNI

Dramma giocoso in due atti

Libretto Lorenzo Da Ponte

Musica Wolfgang Amadeus Mozart

 

Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano

Coro del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano

Direttore Giuseppe Montesano

Regia Mattia Testi

Scenografia Accademia di Belle Arti di Brera

Produzione Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano |Accademia di Belle Arti di Brera

Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

 

Orari:venerdì 3/5 e sabato 4/5 ore 20,00|domenica 5/5 ore 16,00

Prezzi: poltronissima € 34,00 - balconata € 25,00 |over 65 € 22,00/18,00/17,00/14,50 |under 26 € 15,00/13,50

Prenotazioni: 02 55181377 | 02 55181362

Prevendite online: www.ticketone.it|www.happyticket.it|www.vivaticket.it

 

 

TEATRO CARCANO - corso di Porta Romana, 63 - 20122 Milano

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.teatrocarcano.com

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