BAHAMAS: OUT ISLANDS, VERGINE BELLEZZA

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Chiamate anche ‘Family Islands’, queste isole appartenenti all’arcipelago delle Bahamas sono piccole gemme dotate ciascuna di un mix di siti naturali, cultura, storia e geografia unico. Ogni isola ha una sua personalità ma, a ben cercare, tutte sono legate da intrecci di ambienti, storie, persone. Visitare le Out Islands è quanto di più autentico si possa fare alle Bahamas e non vi sbagliate se pensate che qui troverete un sincero contatto con gli abitanti e la natura.

Dalle Abaco a Inagua, c’è un gruppo di isole incontaminate delle Bahamas che si rivolgono ai veri intenditori della vita isolana. Un luogo dove le spiagge sono appartate, i resort e gli hotel non sono più alti delle palme circostanti e l’acqua brilla di infinite sfumature di blu e turchese.

Sono isole rilassanti, perfette per una vacanza a ritmi lenti – anzi lentissimi! – alle Bahamas; le proposte per tutti non mancano – dall’emozionante battuta di pesca alla fuga romantica, dalle immersioni all’eco-turismo.
Ma dato che abbiamo parlato di autenticità, ci concentreremo su esperienze che sono davvero uniche e rappresentative di alcune delle isole ‘esterne’.

Andros è lo scrigno naturalistico delle Bahamas. Possiede la terza barriera corallina più grande della Terra, un abisso profondissimo, circondato da coralli e ricco di balene, delfini, marlin e tutta la meravigliosa fauna marina. Grotte sottomarine punteggiano l’isola, affiorando come affascinanti buchi blu che le leggende locali narrano essere i nascondigli di Lusca, mostro marino che risucchia gli incauti nel blu senza fondo. Le zone umide fiancheggiate da mangrovie coprono enormi aree di Andros, intervallate da infiniti labirinti di canali che si aprono su spiagge nascoste. Qui, alle specie di avifauna locale – gli ibis, le spatole, i fenicotteri, i colibrì, le stelle dei boschi e il raro pappagallo delle Bahamas – si uniscono gli uccelli migratori, che sostano sull’isola durante il loro viaggio.

Il villaggio di Red Bays prospera con la cultura delle Bahamas. È l’unico insediamento sulla costa occidentale dell’isola di Andros ed è noto per uno stile di vita di sussistenza sostenibile. Ogni giorno, la gente del posto raccoglie quello che la terra e l’oceano hanno da offrire. Sono abilissimi nell’intagliare il legno e nella realizzazione di robusti cesti di paglia, un’arte tramandata di generazione in generazione, eredità culturale dei seminoli, la tribù di nativi americani esuli dalla Florida che fondarono qui, assieme ad alcuni africani sfuggiti alla schiavitù, il villaggio di Red Bays, nel lontano 1800. Tutt’oggi, i discendenti dei seminoli vivono in questo villaggio, da non perdere per un’immersione culturale senza precedenti. Consigliamo anche una visita all’ Androsia Batik Factory, che produce sin dal 1973 un tessuto batik, l’androsia, oggi considerato un tesoro nazionale. Ogni stampa dei tessuti tinti a mano è ispirata a un elemento naturale che si trova alle Bahamas e utilizza tipicamente colori vivaci.

Lunga oltre 190 chilometri, la catena delle isole Abaco è un arcipelago nell’arcipelago. Le Abaco furono colonizzate da coloni inglesi che rimasero fedeli alla Corona dopo la Guerra d’Indipendenza Americana, motivo per cui insediamenti come Hope Town, Elbow Cay, New Plymouth e Green Turtle Cay hanno l’aspetto di villaggi del New England, completi di staccionate ma con il caratteristico tocco bahamiano dato dai colori pastello. Le Abaco sono famosissime per la pesca e l’atmosfera rilassata, ma quanti conoscono il centro di tutela dei cavalli selvatici? Al Wild Horses of Abaco Preservation Society si preserva la razza dei cavalli spagnoli coloniali, importanti perché rappresentano una componente della diversità genetica equina che non esiste più nel suo luogo di origine, Spagna e Portogallo. In tutto il mondo, questi animali sono considerati in grave pericolo di estinzione. Se passate alle Abaco, non mancate di visitare il centro!

Dalle spiagge di sabbia rosa di North Eleuthera al Capo di South Eleuthera, lungo tutti i punti intermedi, potreste trascorrere settimane su questa sinuosa isola e ancora non vedere tutta la bellezza naturale che c’è da esplorare. Eleuthera – dal greco ‘libertà’ – fu così chiamata da un gruppo di coloni puritani inglesi in fuga dalle Bermuda alla fine degli anni Quaranta del Seicento, espulsi per non aver giurato fedeltà alla Corona e in cerca di un luogo dove poter praticare la propria fede liberamente.

Sottilissima – è larga solo poco più di 3 chilometri – possiede morbidi e lunghi fianchi di spiagge di sabbia bianca e rosa e acqua cristallina turchese. Eleuthera è anche nota per le alte scogliere che orlano il lato orientale dell’isola, dove l’Oceano Atlantico si infrange sulla roccia: è questo il rumore che accompagnerà il vostro soggiorno tra pesca, immersioni, e snorkeling. L’unica regola è lasciare a casa l’orologio.

Oltre a una doverosa visita alle coltivazioni di ananas di Lady Di, la cui produzione è considerata la migliore di tutte le Bahamas, vi consigliamo di rilassarvi a Whiteland Beach, una spiaggia romantica e appartata sul lato atlantico dell’isola. L’area della spiaggia è protetta dalla barriera corallina e, dopo aver camminato in acqua, scoprirete che ha un fondale uniforme e sabbioso e molte piccole insenature naturali in cui nuotare. C’è molta ombra ed è un luogo perfetto per distendersi e rilassarsi in un luogo secluso.

San Salvador è un tuffo nel passato! Qui ci si trova faccia a faccia con la storia delle origini delle Bahamas tra i reperti archeologici degli indigeni Lucayan, i monumenti commemorativi e il presente scolpito dal passato.

La barriera corallina fossile di Cockburn Town è ben conservata e costituita da calcare fossilifero di aragonite a grana molto grossolana. La geologia del substrato roccioso superficiale di San Salvador è costituita interamente da un tipo di calcare chiamato calcarenite. Cristallizzati nella roccia tenera, è possibile trovare gusci di lumache fossilizzati e altre forme scheletriche. Una fitta vegetazione ricopre gran parte dell’isola mentre l’interno è disseminato di stagni salmastri. In questa ambientazione s’inseriscono vecchie rovine e altri siti archeologici: lo straordinario Castello di Watling si trova nella regione meridionale di San Salvador; è noto anche come Sandy Point Estate e fu costruito alla fine del 1700. Qui si conserva la memoria del sistema di piantagioni che i lealisti stabilirono in molte isole delle Bahamas durante la Rivoluzione Americana. Un luogo di documentazione importante, ma anche molto evocativo da vedere assolutamente.

Sono molte altre le isole appartenenti alle Out Islands, tutte uniche e rappresentative dell’anima delle Bahamas: in questo sito si possono trovare le diverse destinazioni ciascuna con le proprie peculiarità. Per i residenti europei esiste una promozione che prevede un biglietto aereo A/R o traghetto da Nassau gratuito in caso di una prenotazione entro il 30 giugno da 4 a 6 notti presso un hotel aderente situato in qualsiasi Out Island. I biglietti gratuiti salgono a due nel caso di prenotazioni da 7 o più pernottamenti. L’offerta è prenotabile presso uno dei tour operator elencati in questa pagina.

Non vi resta che partire!

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