ALLA SCOPERTA DELLE STELLE MICHELIN DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

È un vero e proprio viaggio all’interno della tradizione enogastronomica regionale quello che si può fare sedendosi alla tavola di quei locali premiati dalla Guida Michelin che in Friuli Venezia Giulia sono concentrati in pochi chilometri quadrati.

Si parte dal mare e dalla novità di quest’anno: l’Harry’s Piccolo di Trieste conquista la seconda e ambitissima stella Michelin con il suo giovane chef Matteo Metullio che porta in città piatti interpreti del territorio, del mare, dell’orto di stagione, fino a preparazioni e sapori evocanti il lontano est. Una dedica a Trieste, crocevia di culture e popoli che ancora la caratterizzano e dove si respira un’anima insieme mitteleuropea e mediterranea. Dalle finestre dell’Harry’s Piccolo si scorge Piazza Unità d’Italia, affacciata sul mare e cuore della città.

Spostandosi lungo la costa, a pochi chilometri dal mare, merita una sosta all’Osteria Altran nel paese di Ruda: un piccolo angolo gourmet, guidato dal patron Guido Lanzellotti, pensato per buone forchette e immerso nel verde della campagna del Friuli Venezia Giulia. Terminato il pasto è imperdibile una visita ad Aquileia, patrimonio Unesco per l’importanza della sua area archeologica e la bellezza dei mosaici pavimentali che custodisce. Proseguendo si arriva a Grado, elegante cittadina di mare con un centro storico dal fascino veneziano che si rivela tra campielli e vicoli su cui si affacciano le pittoresche case dei pescatori.

Il viaggio prosegue salendo lungo dolci colline vitate fino ad arrivare in Collio, il fiore all’occhiello delle aree vitivinicole del Friuli Venezia Giulia, tra le più rinomate a livello internazionale. Quest’area regala ben due esperienze di gusto, entrambe espressioni di questa terra così generosa di produzioni agroalimentari. A Cormons, uno dei centri principali della Doc, c’è La Subida, un country resort immerso nel verde tra le vigne e i boschi che ha come uno dei suoi punti di vanto la Trattoria Al Cacciatore, dove la famiglia Sirk e lo chef Alessandro Gavagna propongono piatti del territorio, che, in una zona di confine con la Slovenia e storicamente legata all’Austria, è quanto mai ricca e variegata.

Viaggiando tra i vigneti si arriva a Dolegna del Collio nella cucina di Antonia Klugmann che, in un ex mulino ristrutturato ha aperto L’Argine di Vencò: i suoi piatti trovano spesso le radici in un orto ed un frutteto intorno al ristorante che sembra di toccar con mano durante il pasto attraverso le vetrate delle sale affacciate sul verde. La visita in Collio può proseguire tra piccoli borghi, castelli, chiese e itinerari pensati per gli appassionati di turismo attivo, alternati a cantine vitivinicole che rendono indimenticabile il soggiorno degli enoturisti.

Sempre in collina, ma questa volta nel Friuli Collinare, nell’area a nord della città di Udine si susseguono numerosi borghi tra i più belli d’Italia. A Colloredo di Monte Albano sorge uno dei castelli più spettacolari del Friuli Venezia Giulia, celebre per essere stato dimora dello scrittore Ippolito Nievo che qui vi scrisse Le confessioni di un italiano.

Fa parte di questo luogo simbolo della regione La Taverna, un ristorante guidato da chef Ivan Bombieri e composto da orangerie, serre e suggestivi ambienti d’epoca nonché da un affaccio sul giardino dove la vista si perde sul Friuli Venezia Giulia. I piatti valorizzano le materie prime, rispettano la stagionalità dei prodotti e i ritmi della natura. Gli enoturisti da qui non possono non visitare la vicina San Daniele del Friuli, conosciuto a livello internazionale per la produzione di un prosciutto frutto di una tradizione millenaria e di un microclima unico.

Avvicinandosi a due delle principali città del Friuli Venezia Giulia troviamo altre due perle della ristorazione premiate dalla Guida Michelin. A Udine, e in particolare nella frazione di Godia, troviamo Agli Amici 1887 che conferma le due stelle per il nono anno consecutivo.

A pochi chilometri da Pordenone, la città dove si vive meglio in Italia secondo la classifica annuale stilata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, è immancabile la sosta a San Quirino, nel cuore del territorio dei Magredi, che ospita La Primula, un locale che vanta oltre 140 anni di attività. Dopo il pasto si può raggiungere Pordenone e il suo centro storico da percorrere a piedi per lasciarsi sedurre dall’eleganza dei palazzi dipinti e dai lunghi porticati. In alternativa si può scegliere tra la visita di castelli e piccole città Medioevali e Rinascimentali o la scoperta di un contesto ambientale, quello dei Magredi, che racconta di un particolare ecosistema e caso raro di steppa europea.

Il viaggio alla scoperta dei ristoranti stellati del Friuli Venezia Giulia si conclude in Carnia a Sappada, isola linguistica germanofona che si estende nell’alta valle del Piave. Nel cuore di Sappada Vecchia ci si tuffa nella storia della vallata e si incontra il ristorante Laite dove Fabrizia Meroi propone un menu caratterizzato dagli aromi di queste terre.

Il Friuli Venezia Giulia è una destinazione vocata al turismo enogastronomico, grazie anche alla Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, un’unica strada del vino che percorre tutta la regione con l’intento di promuovere il turismo e l’enogastronomia regionale.

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