DALLA SICILIA ALLA SICILIA:I FRATELLI BUTTICÉ DE IL MORO DI MONZA PRESENTANO IL LORO NUOVO MENÙ “VIAGGIO D’AUTORE IN SICILIA” AL RISTORANTE TERRAMMARE

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Dalla Sicilia alla Sicilia: I fratelli Butticé de Il Moro di Monza presentano il loro nuovo menù “Viaggio d’autore in Sicilia” al ristorante Terrammare di Stefania Lattuca il prossimo 26 giugno dalle ore 20.00

La Sicilia, con la sua tradizione enogastronomica e la sua storia, è il fil Rouge che lega i ristoranti Il Moro di Monza, dei fratelli Butticé e Terrammare, la creatura di Stefania Lattuca, che si trova invece nel cuore di Brera, a Milano.

Non è casuale, quindi, che i Fratelli Salvatore e Vincenzo Butticé abbiano scelto di presentare proprio qui, a Terrammare, il loro nuovo menu “Viaggio d’Autore in Sicilia”, un viaggio gastro-letterario nella Sicilia d’autore in cui le portate si ispirano ad alcuni dei testi più famosi dei letterati Siciliani di diverse epoche, da Verga con i suoi Malavoglia passando per Luigi Pirandello con le sue novelle e Tomasi di Lampedusa, fino ad arrivare al più contemporaneo Camilleri e al caso di Montalbano. 

Il prossimo 26 giugno dalle ore 20.00 i Fratelli Butticé con la loro brigata saranno  dunque i protagonisti di una cena da Terrammare che sarà interamente dedicata alla presentazione del loro nuovo menu. 

Terrammare e la sua proprietaria Stefania, accompagneranno gli ospiti nel Viaggio  in Sicilia dei Fratelli Butticé, mentre la chef del ristorante, Giada Botarelli, integrerà il menu con i suoi entrée di benvenuto, delle chicche gastronomiche tra street food siciliano e tapas di mare, e il suo predessert

Ai piatti di “Viaggio d’Autore in Sicilia” saranno poi sapientemente abbinati i vini delle cantine Siciliane Pellegrino: Lucimare (spumante Brut Charmat, Terre Siciliane IGT), Isesi (Bianco Pantelleria DOC) e Junco (Frappato Rosso Terre Siciliane IGT). 

Viaggio D’Autore in Sicilia 

Entrée di Terrammare

Dedica a Pirandello “ In corpore Vili”
La sicilitudine nel gambero di Sicilia

Vai via da qua! - dice Cosimino alla serva. Poi parla con il pescivendolo: - Non ascoltatela! Non deve comprare queste cose! - La Sgriscia mette le mani sui fianchi, arrabbiata, ma Cosimino non le dà il tempo di rispondere; le dà uno spinta e ricomincia: - Vai via da qua! - ripete. . Il pescivendolo difende la donna, che inizia a gridare: intanto arrivano persone da tutto il mercato a guardare cosa succede. Cosimino urla, furibondo: - No, no! Gamberi no! Don Ravanà non può e non deve mangiare gamberi! Tu- dice alla Sgriscia- lo tenti come il demonio e gli rovini lo stomaco!

Dedica a Verga: “ I malavoglia”
Dal tonno al tonno

“ Invece compare Tino, seduto come un presidente, sugli scalini della chiesa, sputava sentenze: — Sentite a me; prima della rivoluzione era tutt’altra cosa. Adesso i pesci sono maliziati, ve lo dico io!

— No; le acciughe sentono il grecale ventiquattr’ore prima di arrivare, riprendeva padron ’Ntoni; — è sempre stato così; l’acciuga è un pesce che ha più giudizio del tonno. Ora di là del Capo dei Mulini, li scopano dal mare tutti in una volta, colle reti fitte”

Sempre su Pirandello.. “ Concorso per Referendario al Consiglio di Stato”
Il risotto e le sarde

“Lagumina ..perdeva la fiducia, ma non l’appetito! Mangiava come se digiunasse da giorni! Mandava giù un piattone di risotto senza accorgersene, continuando a parlare del concorso. Mentre parlava non si accorgeva di aver ripulito il piatto e con la forchetta continuava a cercare altro risotto. Quando si accorge che ha il piatto vuoto, guarda gli altri commensali, poi guarda il cameriere e dice: - Mi è sembrato buono, se non sbaglio. Vogliamo fare un bis? Portamene un altro. Eh, l’aria di montagna!..”

La Sirena G. Tomasi di Lampedusa

Dedica ai ricci di mare

“[…] sono la più bella cosa che avete laggiù, quelle cartilagini sanguigne, quei simulacri di organi femminili, profumati di sale e di alghe. Che tifo e tifo! Saranno pericolosi come tutti i doni del mare che dà la morte insieme all’immortalità. A Siracusa li ho perennemente richiesti a Paolo Orsi. Che sapore, che aspetto divino! Il più bel ricordo dei miei ultimi cinquanta anni!..”

Il Ladro di Merendine A. Camilleri
La triglia fritta, manzo e zarchiceddi

“..il commissario, nonostante la fidanzata Livia sia appena arrivata dall’aeroporto, fa una tappa al ristorante di Calogero per gustare un succulento piatto di triglie fritte, giustificando poi il suo ritardo e l’inconfondibile odore di fritto che trasuda dai suoi abiti, con la scusa d’aver dovuto interrogare il gestore d’una friggitoria “

I Galletti del Bottaio  Luigi Pirandello
Il pollo ruspante, la patata montata e u cavulu trunzu

“ L’uomo infatti, seduto nella cucinetta, mentre osserva con ammirazione “la moglie più vispa del solito, accesa in volto dal calore del fuoco sotto la pentola, stretta la vitina da una veste nuova, a fiorami…”, pensa: “ha ben ragione, la poverina! È così dolce star soli insieme, nell’intimità, senza visi estranei a tavola, che ti tengan sospeso, non abbia tu bene soddisfatti i loro gusti...”. “Nonostante i buoni propositi, non riesce a tenere fede alla promessa e invita un ospite. La moglie offesa, inventa uno stratagemma per allontanare prima l’ospite inatteso e sgradito, poi il marito. Rimasta sola si spolpa comodamente i due saporitissimi galletti, cucinati con tanta cura.”..

Predessert di Terrammare 

Dessert
Il Gattopardo Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Biancomangiare

“nella scena del celebre Gran ballo in cui Don Fabrizio si siede al tavolo per gustarlo…

“.."Mentre degustava la raffinata mescolanza di bianco mangiare, pistacchio e cannella racchiusa nei dolci che aveva scelti, Don Fabrizio conversava con Pallavicino e si accorgeva che questi, al di là delle frasi zuccherose riservate forse alle signore, era tutt’altro che imbecille."

Su Terrammare
Terrammare è la rappresentazione della Sicilia a Milano, un ristorante 100% siciliano nel cuore di Brera, un progetto di cucina creativa e mediterranea, aperto da Stefania Lattuca , con  una conduzione tutta al femminile. 

A guidare il ristorante, infatti, Stefania Lattuca, che, dopo un paio d’anni di collaborazione con lo chef Peppe Barone, gestisce il suo locale in autonomia. 

In sala a condurre gli ospiti nel viaggio da Milano alla Sicilia, la stessa Stefania che si occupa anche della cantina del ristorante. 

Da Terramare però anche la cucina è donna

A guidare la brigata del ristorante è la giovanissima chef Giada Botarelli, 23 anni, approdata a Terrammare nel gennaio scorso per affiancare lo chef Peppe Barone in una fase di training e ora capace di imprimere la sua creatività nei piatti e nel menù del ristorante che cura personalmente. 

Nel menù, piatti che coniugano la cucina e la tradizione siciliana con quella della città cosmopolita di Milano, pensati in chiave creativa, contemporanea e con una proiezione internazionale, risultato della passione di Stefania Lattuca per i viaggi e per la scoperta del mondo. 
https://terrammare.rest/ 

Su Il Moro 
Il savoir faire e il gusto per l’accoglienza di una famiglia siciliana coesa come quella dei fratelli Butticé che, dal 1996, propone una cucina gourmet di chiara vocazione siciliana con il ristorante Il Moro. Salvatore Butticé che, dopo un carriera in sala, oggi è lo chef del ristorante insieme a Vincenzo Butticé, general manager di tutti i progetti della famiglia e Antonella Butticé, sommelier de Il Moro.

Un’atmosfera elegante e contemporanea e un savoir faire da Grandes Tables quello del Moro, in cui interni si arricchiscono della presenza di arti figurative contemporanee e di elementi dell’artigianalità ceramista siciliana. Le poltrone, di design contemporaneo, completano la tavola in radica di noce nazionale in modo da rendere l’esperienza unica, comoda ed avvolgente. In carta una commistione tra la terra d’origine e il territorio che li ha accolti: tra Sicilia e Lombardia.
www.ilmororistorante.it 


Cantine Pellegrino 
Le Cantine Pellegrino, fondate a Marsala nel 1880, rappresentano da sette generazioni un’icona dell’enologia siciliana ed una tra le cantine più importanti d’Italia. Affacciata nello splendido scenario delle Isole Egadi, la cantina offre differenti spazi tutti destinati alla valorizzazione dei grandi vini del territorio: vini bianchi, rosati e rossi, vini di Pantelleria e Marsala.

Nella lunga storia de Le Cantine Pellegrino, inoltre, la trama del vino si interseca con quella dell’impegno sociale e dell’amore per il proprio territorio che si esprime nelle attività imprenditoriali, nate e sviluppate non solo per la valorizzazione del vino, ma anche per quella delle risorse agricole e naturali che lo caratterizzano.
https://www.carlopellegrino.it/ 

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